Il Novecento a Tremosine, volti e storie di vita
TREMOSINE – Un ritrovamento misterioso: 300 vetrini fotografici in una vecchia scatola, 300 ritratti di tremosinesi di diversa età, ritratti dal periodo che va dalla prima metà del Novecento al decennio successivo alla seconda guerra mondiale.
Volti e sguardi ai quali restituisce, ove possibile, un’identità, la bella mostra «Il ‘900 a Tremosine, volti e storie di vita. Spazio culturale affettivo della comunità per la comunità» a cura della prof.ssa Clara Pilotti, che da anni si interessa di storia locale e ha pubblicato diversi volumi dedicati alla comunità tremosinese.
Allestita nella sala polivalente di Vesio e visitabile fino a domenica 7 gennaio (tutti i giorni 15-18), la mostra fotografica allinea 100 fotografie ricavate dai vetrini, ripuliti e scannerizzati, corredati ognuno, dove possibile, da ricerca di identità, ruolo sociale, attività e notizie sulla vita delle persone ritratte.
Alcune, fotografate in età giovanile, si sono riconosciute. Tutti gli altri tornano tra di noi con la loro immagine e per merito delle parole di chi li ricorda ed è disponibile a narrare. Una sorta di Spoon River tremosinese che «intende sfatare – dicono gli organizzatori – la diffusa credenza che il mondo contadino fosse segnato prevalentemente da miseria e rassegnazione. le storie che affiorano raccontano invece di intelligenza, tenacia, inventiva, attaccamento alla terra e sorrisi. Si può provare, davanti a queste immagini, a riflettere sui bisogni primari e sui tanti modi possibili di costruire il proprio racconto di vita. Forse, con un piccolo bagaglio di sapere su chi ci ha preceduto, saremo più attrezzati per affrontare il nostro non sempre facile viaggio».
La ricerca condotta da Clara Pilotti si è svolta casa per casa, nell’arco di circa tre anni, per individuare i soggetti fotografati, intervistando quelli ancora in vita e parenti o conoscenti di quelli deceduti, consultando l’anagrafe parrocchiale, verificando fonti e confrontando testimonianze.
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