Alto Garda bresciano, lupi immortalati da una foto-trappola

MAGASA – Quella del lupo sull'Alto Garda bresciano è una presenza confermata da almeno due anni. Ma ora c'è la la prova fotografica.

Già nel 2016 la presenza del carnivoro era stata accertata sui monti dell’alta Valvestino. Le analisi genetiche effettuate sui campioni raccolti sui monti dell’alto Garda su una carcassa di ovini predati, e su altri reperti organici, avevano accertato la presenza di un nuovo soggetto introdottosi nel Bresciano, che ha preso il nome di TN-M03. Le zone frequentate sono state quelle del monte Tombea e della malga Bait nell’alta Valvestino in luglio, agosto e settembre, e della località Cà de l’Era, nella limitrofa valle di San Michele, nel Comune di Tremosine, in ottobre.

Altri segnali della sua presenza erano giunti nei mesi scorsi. Ma ora c’è anche la prova inconfutabile: un’immagine (la vedete qui sopra) scattata dalla foto-trappola di Alberto Mafezzoni, cacciatore e proprietario, assieme a Paolo Zattoni, di un terreno a Magasa. I lupi immortalati sono addirittura due, con gli occhi colpiti dal flash che brillano nel buio della notte.

Che il lupo frequentasse la valle altogardesana, del resto, non era un mistero. L’ultimo avvistamento risale allo scorso 9 dicembre, quando due persone ne videro uno al margine del bosco, non lontano dal borgo rurale di Cima Rest. L’animale si mostrò per pochi istanti, prima di infilarsi nel fitto del bosco (leggi qui la notizia).

Segnali della sua presenza in alto Garda il lupo ne aveva già dati. Nella foto qui sotto si vede la carcassa di una femmina di muflone predata assieme al suo piccolo. Venne ritrovata un paio di anni fa.

Una femmina di muflone e il suo piccolo predati da un lupo.

 

La scorsa estate era stato ritrovato un capriolo (che nei mesi caldi presenta un manto fulvo). Anche questa carcassa appariva inequivocabilmente predata da un lupo. La vedete qui sotto.

Capriolo predato da un lupo.

 

L’ultimo ritrovamento una decina di giorni fa, ancora un capriolo (il cui manto diventa grigio-bruno durante l’inverno).

Il capriolo predato ritrovato qualche giorno fa.

 

L’immagine scattata dalla foto-trappola che vedete in apertura non fa altro che confermare una presenza nota.

Una presenza indicativa del grande valore naturalistico delle montagne che si trovano nel cuore del Parco, dove è già stata segnalata la presenza dell’orso (più volte) e della lince (sporadica), specie dall’alto valore naturalistico e simbolico.

La lince aveva fatto la sua ricomparsa in Alto Garda nel 2014. L’aveva immortalata un cacciatore-fotoamatore con la sua foto-trappola. Si trattava di un esemplare maschio di 6 anni con collare gps, noto come B132. La lince non è stanziale nei monti bresciani dalla metà dell’Ottocento. Sono più frequenti gli avvistamenti di orsi. L’ultimo lo scorso settembre, quando un giovane esemplare venne ripreso col telefonino sulla Provinciale 9 per la Valvestino (leggi qui). Un’altra segnalazione era giunta a luglio dall’altopiano tra Tignale e Gargnano.

 

Dal punto di vista della biodiversità di questo territorio è senza dubbio una buona notizia. Un po’ meno, forse, dal punto di vista faunistico. Gli ungulati ora devono vedersela anche col lupo, oltre che col bracconaggio. Fenomeno che, per inciso, non accenna a diminuire: nel 2017 sono stati ritrovati 13 capi uccisi da bracconieri, morti dissanguati nella fuga dopo essere stati colpiti e non più ritrovati da chi ha sparato. E chissà quanti sono stati gli animali colpiti e prelevati.

Altro che lupo, insomma, per la fauna selvatica il nemico numero uno resta l’uomo.

Un esemplare di lupo (foto d’archivio).

 

Chi ha paura del lupo?

Il lupo è un predatore carnivoro opportunista e intelligente, che non riconosce l’uomo come possibile preda, ma lo identifica come una minaccia da cui allontanarsi il più rapidamente possibile.

Il lupo non è una minaccia ma un’opportunità. Secondo il WWF la biodiversità aiuta il turismo, creando ragioni di escursioni e producendo un indotto. Del resto la natura incontaminata che ancora è possibile approcciare in queste zone, a pochi km dalla riviera gardesana, appare come l’unica possibilità di sviluppo per la Valvestino. Proprio in questo periodo natalizio, ad esempio, le Aree protette delle Alpi Marittime propongono una serie di escursioni guidate e gratuite alla scoperta del territorio dei Parchi Alpi Marittime e Marguareis e di un animale affascinante e problematico: il lupo.

Un esemplare di lupo in ambiente montano (foto d’archivio).

Cosa faccio (e cosa non devo fare) se incontro un lupo?

L’uomo ha perseguitato da sempre il lupo, tanto è vero che questo predatore si sente minacciato dalla nostra presenza e raramente si lascia avvicinare. Talvolta i giovani animali sono meno diffidenti, ma è certo che non si lasciano avvicinare se sono in buona salute. In ogni caso, se ci imbattiamo in un lupo, è preferibile non fare alcunché. Nel caso lo si sorprenda da vicino, si avrà poco tempo per vederlo fuggire via. Una volta che si è allontanato, evitiamo di seguirlo. Se proprio siamo spaventati, possiamo far rumore, urlando e agitando le braccia: ciò servirà anche a scaricare un po’ dell’adrenalina che questo emozionante incontro ci avrà procurato.

Nel caso invece lo si osservi da lontano, non agitiamoci e restiamo in silenzio: godiamoci questo momento che molto probabilmente sarà uno dei rari ricordi che avremo del lupo, animale schivo e difficilissimo da avvistare. Se poi capitasse di assistere a una predazione su animali selvatici, non dobbiamo interferire in nessun modo con l’azione di caccia del lupo per “salvare” la preda: il lupo è un fattore di selezione naturale dell’ambiente e come tale va rispettato. Se invece incontriamo dei lupi che stanno già mangiando una preda, evitiamo di disturbarli allontanandoci subito in silenzio. Se per caso i lupi scappassero, spaventati dal nostro arrivo imprevisto, evitiamo comunque di avvicinarci e di toccare la carcassa predata.

In ogni caso, se avete la fortuna di avvistare un lupo, annotatevi giorno, luogo e ora e segnalate la vostra osservazione al 1515 o all’Ente locale di competenza (Parchi, Province): il vostro contributo è importante per il monitoraggio del lupo!

Le info sui comportamenti da adottare in caso di incontro con il lupo sono tratte dal sito Life WolfAlps (www.lifewolfalps.eu).

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