Salò ricorda Sergio Bresciani, l’«eroe fanciullo»
SALÒ – Nel weekend l raduno dei Carristi d’Italia. Al centro delle celebrazioni la figura della più giovane Medaglia d’Oro italiana della seconda guerra mondiale. Ecco la sua storia straordinaria.
Organizzato dalla sezione provinciale dei Carristi nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 marzo, il raduno è dedicato alle battaglie del 1942 in Africa Settentrionale, in particolare a El Alamein.
«Quando si decise di individuare una figura capace di rappresentare tutte le associazioni d’arma – dice Mario Bona, presidente dei carristi bresciani – si trovò risposta nella più giovane Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, l’artigliere Sergio Bresciani, già alla sua giovane età plurimedagliato».
Salodiano, classe 1924, secondogenito dei quattro figli di Bortolo Davide e di Maria Carattoni, nel dicembre 1940 il giovane Sergio, a soli 15 anni, scappa di casa per arruolarsi nell’esercito. Viene riportano a Salò dai Carabinieri, allertati dai genitori in apprensione, che lo trovano a Milano. Un mese dopo ci riprova. Scappa di nuovo dalla sua Salò, ancora più determinato a raggiungere un porto e quindi l’Africa. Ma anche questa volta i suoi sogni di gloria non vanno troppo lontano. I Carabinieri lo individuano a Genova e per la seconda volta lo rispediscono a casa.
Il terzo tentativo è quello buono. Sergio raggiunge Milano e poi Napoli, dove riesce ad imbarcarsi clandestinamente su un piroscafo e raggiungere così l’agognata Libia. A Tripoli è preso in consegna dalle autorità militari. Il 2 luglio 1941, al compimento del diciassettesimo anno di età, ottenuto il consenso dei genitori, necessario per l’arruolamento di un minorenne, viene inquadrato nei ranghi del 3° Reggimento Celere «Principe Amedeo duca d’Aosta». Diventa così il più giovane soldato d’Italia.
Il ragazzo si fa subito onore sul campo di battaglia, meritandosi il rispetto dei commilitoni che sono già padri e che considerano Sergio un loro figlio. Poi il tragico epilogo. Il 4 settembre 1942 una mina gli trancia una gamba e l’eroe fanciullo non sopravvive alla ferita.
Nel decreto di conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare si legge: «Avanguardista sedicenne, fuggito da casa per accorrere sul fronte libico, portava nella batteria che lo accoglieva la poesia sublime della sua fanciullezza eroica. Sempre primo nel pericolo, rifiutava qualsiasi turno di riposo, riuscendo in ogni occasione di superbo esempio ai camerati più anziani».
La sua figura sarà ricordata a Salò in occasione di due giorni di incontri e celebrazioni. Vi parteciperà anche la sorella Liliana che oggi, sabato 17, alle 17 in municipio lo ricorderà con la relazione «Un eroe di Salò. Il cucciolo della Leonessa».
Domenica 18 alle 9.30 la sfilata fino al monumento in sua memoria, con partenza da piazza Serenissima. Vista la grande partecipazione di associazioni d’arma, l’evento è stato elevato a raduno interregionale Carristi d’Italia e raduno provinciale di AssoArma Brescia.
Il programma dettagliato nel volantino qui sotto.
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