L’addio di Lazise ad Alberto Tommasi, marinaio per sempre

Fino all’ultimo ha vergato con le sue mani quel diario di bordo che quotidianamente aveva imparato a scrivere quando era entrato volontario nella Regia Marina Militare con il grado di Sottocapo Carpentiere.

Lascia due figli: Corrado e Maria Grazia. I funerali si svolgono mercoledì 11 aprile alle 16 nella chiesa di Avesa.

Era il più anziano marinaio, meglio il veterano della sezione dei Marinai d’Italia di Lazise ed era nato a La Spezia il 10 febbraio 1917. Si era arruolato a soli 19 anni nella Regia Marina Militare.

Nel 1944 fece un concorso nelle ferrovie dello Stato e divenne ferroviere ma la guerra incombeva ancora.

Per un sabotaggio alla locomotiva, in quel di Legnago, probabilmente ad opera dei partigiani locali, vide la morte in faccia perché venne messo al muro da parte dei tedeschi convinti fosse stato lui uno degli artefici, ma intervenne il capo deposito della stazione convincendo il plotone a desistere nella fucilazione.

“Per noi è una grave perdita – spiega il presidente dei marinai d’Italia di Lazise Giovanni Olivetti – perché era l’ultimo reduce ancora in vita. Era lucidissimo e non mancava mai ai nostri incontri. Mi ha raccontato che ha scortato più volte Sua maestà il Re quando si trasferiva da un porto all’altro del Tirreno, a bordo dalle navi Libeccio, Grecale e Scirocco”.

“Costruiva – continua Olivetti – modellini di nave. Costruì anche la sua nave, dover era stato imbarcato per oltre 28 mesi. E il modellino lo fece a pezzi e se lo rimontò nella sua abitazione, tanto era affezionato a quella nave. Sposò la sua ” madrina di guerra”, Anna Colla che le diede tre figli, due ancora viventi. Un libro vivente per noi. Ci mancherà davvero la sua amabilità e la sua lucida memoria.”

Sergio Bazerla