Galleria Adige-Garda, paratoie aperte
TORBOLE – Prove di scarico e tenuta per la galleria Adige-Garda, scolmatore artificiale. Previsto uno scarico di 50 metri cubi al secondo di acqua mista a limi e sabbie.
Le prove di scarico proseguiranno fino a venerdì 20 aprile. È istituito un divieto di navigazione sul lago di Garda per un raggio di 200 metri dallo sbocco della galleria, poco a sud di Torbole (mentre l’imbocco della galleria è presso la stazione di Mori)
Il tunnel ha la funzione di ridurre i livelli idrometrici del fiume Adige a monte del Veronese, scaricando le acque in eccesso nel lago. Per innalzare di 1 cm il livello del lago di Garda, la galleria deve scaricarvi circa 3.700.000 metri cubi d’acqua.
Sottolineiamo che l’apertura delle paratoie in programma in questi giorni è attuata nell’ambito del protocollo per la manutenzione della galleria e non desta alcun problema di natura ambientale. “L’apporto idrico – dice il segretario generale della Comunità del Garda, Lucio Ceresa – è insignificante e non c’è alcun problema sotto l’aspetto qualitativo delle acque, che hanno un aspetto grigiastro soltanto perché contengono limi e sabbie.”.
Ecco un video delle prove in atto in questi giorni, postato sulla pagina Facebook “Amo Torbole” dall’utente Aldo Tajom Tavernini (come la foto sopra).
Gepostet von Aldo Tajom Tavernini am Dienstag, 17. April 2018
L’idea della galleria tra l’Adige e il Garda affonda le radici nel ‘700. Durante il 1800 l’Impero austroungarico interviene sul corso del fiume Adige e sui suoi affluenti, in particolare togliendo sei grosse anse nella Vallagarina, facendo così in modo di far smaltire più velocemente le eventuali piene ed evitando di costruire ponti.
E’ attorno agli anni ’20 del 900 che ci si rese conto che questa aumentata velocità poteva creare grossi problemi a Verona ed alle località della provincia di Rovigo toccate dall’Adige. Si cominciò quindi a pensare di alleggerire la portata del fiume deviandone una parte nel lago di Garda. Le località prescelte furono due e cioè la stretta di Ceraino, che dista dal Garda solo 8 chilometri con un dislivello di appena 30 metri e Ravazzone di Mori, che dista quasi 10 chilometri con un dislivello di 100 metri.
Proprio questo dato del dislivello fece pendere la scelta su Mori e finalmente nel 1939 iniziarono i lavori, che però furono sospesi nel 1943 durante la seconda guerra mondiale.
I lavori ripresero nel 1954 e si conclusero nel 1959. La galleria fu utilizzata 11 volte, di cui ben 9 fra il 1960 ed il 1983: la portata massima è di 500 metri cubi al secondo e fu raggiunta nel 1966 quando vennero scaricati ben 64 milioni di metri cubi nel Garda con un innalzamento del livello del lago di 17 centimetri. Nel 2000 le competenze passarono dallo Stato alla Provincia e la galleria fu utilizzata nel 2000 e l’ultima volta nel 2002.
Gli operai morti nella costruzione della galleria furono 15.
I commenti sono chiusi.