Al Casel dela Tor, il luogo dove il 14 gennaio 1944 venne fucilato dai fascisti il partigiano 21enne Mario Boldini (all’altezza della prima galleria dopo Gargnano, a monte dlela Gardesana), fino a poco tempo fa c’era una croce in cemento, lesionata e spezzata, che rendeva poco onore al partigiano di Ospitaletto che, dopo l’8 settembre 1943 si schierò con le Fiamme Verdi con il compito impossibile di creare il collegamento tra la Valle Sabbia e il Garda.
Quella croce era stata forse posizionata dal CLN di Gargnano, o dalla Chiesa (il sito è privato e non ci sono documenti che attestino l’intervento del Comune). La nuova croce è stata realizzata da Francesco, falegname di Toscolano, membro dell’Anpi di Gargnano, che ha utilizzato legno proveniente dalle travature della limonaia La Malora, storica struttura gestita oggi da Fabio Gandossi.
Un modo per onorare il ragazzo-martire con un legno simbolo del lavoro di tanti gardesani. La disponibilità del proprietario del Casel dela Tor consente ogni anno, il 25 aprile, un pellegrinaggio sul luogo della fucilazione (ritrovo alle 8.45 alle Fontanelle).
Mario Boldini, partigiano della Brigata “Perlasca”, fu catturato con alcuni compagni sul monte Spino il 14 gennaio 1944. Prima è stato torturato, per ricevere informazioni riguardo il suo gruppo, il Battaglione Perlasca, attivo in Valle Sabbia, poi hanno deciso di ucciderlo portandolo appena sopra Gargnano, perché nessuno vedesse, nei pressi del Casel de la Tor.
L’ultima angeria è stata quella di fargli scavare con le sue mani la fossa che lo avrebbe ricoperto. Mario però non ce la fa, la terra è dura, lui è dolorante a causa delle torture subite, per cui i fascisti gli sparano gettandolo in una buca appena accennata. Ricoprono il suo corpo con il terriccio e se ne vanno.
Dopo alcuni giorni il prevosto, don Primo Adami, con l’aiuto dell’addetto ai cimiteri, compì la pietosa opera dandogli degna sepoltura nel campo santo, dove tuttora riposa.
Il sito dove avvenne l’uccisione di Boldini è stato recentemente ripulito e sistemato dai ragazzi dell’Anpi di Gargnano.