Elezioni a Toscolano Maderno, tra passato, presente e futuro
TOSCOLANO MADERNO - Domenica si vota a Toscolano Maderno. Pubblichiamo la riflessione di un lettore sulla situazione politica locale.
«Toscolano Maderno era il paese con la maggior concentrazione di olivi di tutto il Garda, oggi è uno dei paesi con la maggiore concentrazione di seconde case (sono 4299! Se calcoliamo 3 posti letto per abitazione otteniamo un totale di 12.897), è il paese col più ridotto numero di strutture ricettive (negli ultimi 40 anni ne sono state chiuse una trentina).
Non stupisce che ex sindaci e vicesindaci siano attivi tuttora nel settore immobiliare: di oliveti e di turismo non ne capiscono, ma di cemento se ne intendono!
Fortunatamente il mattone non attrae più come investimento e il termine sostenibilità è diventato slogan di moda. Tra pochi giorni ci saranno le elezioni. L’attuale amministrazione è data per favorita grazie anche all’assist della lista di Elena, Manfredi e Dubbini, che compongono la lista a favore di Elena sindaco.
È quantomeno curioso quanto sta accadendo alla destra nel nostro paese, sulla carta è nettamente maggioritaria ma le controversie che la percorrono si esasperano sul terreno politico ed ecco tre liste contrapposte.
Sembra di assistere al ripetersi dello stesso spettacolo che precedette Tangentopoli nel 1992: lo scontro tra i fedeli dei rispettivi partiti “chiesa” di allora, quando le contrapposizioni tra ideali opposti si trasformavano in odio, in guerra di religione e le ideologie dividevano gli uomini in maniera irreversibile.
Ma non era finito il tempo delle ideologie??
Dalle bellissime fotografie a colori stampate sui manifesti che risaltano sui muri del paese, i candidati sono tutti sorridenti, senza bandiere di appartenenza ideologica, sembrano – tutti insieme – la rappresentazione di una bella famiglia politica.
Non ci sono colori che li dividono, anzi tutti sono a loro agio in questa nuova formula della politica spettacolo dove vengono rappresentate più le facce che le idee, manca solo una foto che li riprenda a cavallo ed il quadro sarebbe perfetto.
La prima curiosità che emerge – credo succeda anche a voi – è cercare i volti noti nella cerchia dei conoscenti che per anni hanno predicato la lotta contro i partiti ed ora danno vita, essi stessi, a un loro partito. Ma….???!!!
Comunque la vicinanza culturale di queste nuove formule della politica è evidente, come è evidente la dipendenza dallo sviluppo liberista che ha caratterizzato le politiche negli ultimi 40 anni in paese (liberisti sono coloro che sostengono la libera iniziativa e il libero mercato, con l’intervento dello Stato – nel nostro caso il Comune – limitato alla realizzazione delle infrastrutture a sostegno del mercato stesso).
Quali sono i frutti che raccogliamo oggi e per il nostro futuro che questa bella famiglia ci ha lasciato?
Se avete presente l’acquedotto trovate la risposta, si continua a rattoppare le perdite una, due, tre, quattro o cinque volte, è un acquedotto che andrebbe cambiato, è vecchio e non è più idoneo a sopportare la pressione attuale, esattamente come le politiche che ci vengono riproposte fatte di vecchi, ripetitivi e noiosi slogan.
Oltretutto, ci tocca sopportare la campagna dei vincitori ad ogni tornata elettorale all’insegna del che bravi siamo stati.
Il nostro paese è inserito in un complesso ecosistema di alto valore ambientale e può ancora contare su quegli elementi di qualità e autenticità su cui si giocherà il futuro di una realtà turistica.
Amministrarlo è una grande responsabilità soprattutto per le nuove generazioni di oggi e di domani, indicare una visione di futuro che tenga conto degli elementi sopra descritti, qualità e autenticità, fuori dai soliti slogan, è quello che si chiede ad una classe politica per essere presa sul serio.
Credo che un paradosso su una delle eccellenze del nostro territorio ci possa aiutare a capire meglio.
Se conferisco 10 quintali di olive sane, raccolte in giornata, al frantoio di Riva del Garda mi riconoscono euro 18 per ogni kg di olio prodotto, praticamente quasi il doppio di quanto lo pagano nei nostri frantoi.
Ci perdono? Sicuramente no! Hanno semplicemente lavorato con serietà e competenza sulla qualità di un prodotto di nicchia e possono permettersi di rivenderlo con un buon margine di profitto.
Certo possiamo comperare olio extravergine anche al supermercato per soli 3 euro. Ma, è lo stesso prodotto?
Quale sarà il futuro della domanda turistica dei prossimi decenni? Turismo da supermercato a 3 euro disponibile in tutto il mondo o turismo di qualità?
Se avete veramente a cuore il futuro del nostro paese la risposta a queste domande è di capitale importanza strategica per dare una risposta ai cambiamenti che sono avvenuti e che stanno avvenendo nel mondo».
Lettera firmata
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