Inaugurata la ciclabile a sbalzo sulla grande bellezza gardesana
LIMONE SUL GARDA - Inaugurata ieri, sabato 14, dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli la ciclovia a sbalzo di Limone. Oggi, domenica 15, il percorso è stato letteralmente preso d'assalto.
Sfilata di autorità al taglio del nastro, tra cui l’assessore al turismo della Regione Lombardia Lara Magoni, l’assessore ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi e, come detto, il ministro Danilo Toninelli, che ha inforcato la bici la bici e percorso un tratto di ciclopedonale mentre in cielo due alianti disegnavano il tricolore.
Toninelli ha sottolineato come quest’opera rappresenti «una straordinaria passeggiata, un esempio concreto di mobilità dolce che valorizza il turismo e consente di ammirare le bellezze del nostro Paese».
«Una giornata che rimarrà negli annali della storia di Limone sul Garda». Il sindaco Franceschino Risatti si gode il meritato momento di gloria, dopo due anni di lavori portati avanti a tempo di record (iniziata nel settembre 2016, l’opera è stata finita con quattro mesi d’anticipo sul cronoprogramma) e una gestazione iniziata nella primavera del 2011 con l’approvazione da parte della Giunta comunale del preliminare che ha permesso di ottenere il finanziamento.
Le dichiarazioni del sindaco Risatti
Erano sette anni che il sindaco di Limone sognava questo momento: «Guardate che vista mozzafiato, guardate che spettacolo!». Risatti ricorda l’impegno finanziario sostenuto, grazie ai Fondi dei Comuni Confinanti: «7.019.280 euro, vale a dire circa 3.500 euro al metro».
Non poco, «ma questa pista – dice il sindaco – è spettacolare. Ora – l’augurio più volte ribadito da Risatti – avanti con altri tratti dell’anello ciclabile gardesano».
Tanti i sindaci bresciani che hanno risposto all’invito e che ieri hanno passeggiato incantati sulla passerella. Giampiero Cipani, primo cittadino di Salò: «Un’opera davvero straordinaria, che dà risposte concrete a quanto chiede il mercato turistico oggi: mobilità sostenibile, percorsi all’aria aperta, possibilità di praticare sport. Mi auguro che un giorno questa ciclabile possa arrivare fino a Salò». Che è già collegata alle ciclabili che portano nel basso lago e verso Brescia. Manca, appunto, lo sbocco verso nord. Ma gli spazi, obiettivamente, non sono facili da trovare.
«E dove la facciamo passare?», si chiede dubbioso il primo cittadino di Gardone Riviera, Andrea Cipani. Nel suo Comune ci sono ville e alberghi che si affacciano sul Garda, impensabile un percorso vista lago. I progettisti dovranno studiare altre soluzioni, far passare la pista in collina. In ogni caso gli amministratori sono convinti che dalla pista limonese trarranno vantaggio tutti: «L’auspico – aggiunge Andrea Cipani – è che quest’opera faccia parlare del Garda in tutta Europa».
Se la progettazione del tratto Salò-Gargnano del futuro anello ciclabile presenta difficoltà enormi legate alla fitta urbanizzazione dei luoghi, Davide Pace, presidente della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, inviata ad indirizzare gli sforzi nel tratto più a nord: «Dobbiamo chiudere almeno l’”anello alto”, il tratto Gargnano-Limone-Riva-Malcesine. Allora si che un percorso simile potrebbe diventare un’attrazione di livello mondiale. I tempi? Dovremmo porci l’obiettivo di realizzarla entro un quinquennio». Non sarà facile.
Delia Castellini, prima cittadina di Toscolano Maderno appena riconfermata: «L’assessore regionale Magoni invita i sindaci ad avere lo stesso coraggio di Risatti? Ci proveremo. Dal canto nostro auspichiamo che Regione Lombardia sia vicina ai Comuni nel finanziare interventi di questo tipo. Senza un sostegno economico deciso sarà difficile che i Comuni possano sostenere opere così impegnative». L’accordo è unanime, insomma, sull’importanza strategica dell’anello ciclabile. Ma i dubbi sulla fattibilità dell’opera non mancano.
La pista corre, ancorata alla montagna o al muraglione della Gardesana, per circa 2 chilometri tra Capo Reamol, a nord di Limone, all’altezza dell’Hotel Panorama per intenderci, fino al confine con il Trentino.
La pista a sbalzo, finanziata dai Fondi per i Comuni di confine con 7.019.280 euro.
L’opera è finanziata da un contributo dei «Fondi dei Comuni Confinanti» (ex Fondo ODI) di 7.640.480 euro, 7.019.280 euro destinati alla ciclabile e 621.200 al cosiddetto «lotto entroterra» per la sistemazione dei sentieri. I lavori erano iniziati nel settembre 2016 con la messa in sicurezza delle pareti montuose che sovrastano il percorso. Poi, nell’agosto 2017, è cominciata la realizzazione vera e propria della pista a sbalzo, con struttura in moduli in acciaio zincato e pavimentazione in cemento armato effetto legno.
Il progetto preliminare e definitivo è stato redatto da ATT Srl di Salò; quello esecutivo dallo studio degli ingegneri Fontana & Lotti Lorenzi di Riva. Le opere sono state appaltate al Consorzio Stabile Europeo, che le ha subappaltate alle Geo Rock Srl.
Direttore dei lavori è l’ing. Silvano Flessati; responsabile del procedimento è Luisa Girardi dell’ufficio tecnico comunale.
La pista è larga 2 metri e 60 cm; il parapetto è alto 1 metro e 20 cm; un sistema di luci a led segna passo la rende percorribile anche di sera. Per accedervi è necessario lasciare l’auto nei parcheggi pubblici (via Caldogno o lungolago) e da qui proseguire in bicicletta o a piedi.
Presso il parking multipiano della passeggiata a lago è stato allestito un punto di noleggio e-bike, da utilizzare esclusivamente per percorrere la nuova ciclopista. Le tariffe: 20 euro mezza giornata, 30 giornata intera.
La nuova pista si collega al tracciato già esistente di 4 km, che dalla località Nanzell (confine sud del paese) conduce fino a Capo Reamol, dove parte la pista a sbalzo. Sei km in tutto, che tra andata e ritorno fanno 12: insomma, una passeggiata che ha già una sua dignità.
Ma non basta. E Risatti lo sa bene: «Ora mi auguro che si dia una accelerata al progetto dell’anello ciclabile del Garda Garda by Bike. Noi il nostro l’abbiamo fatto, tra l’altro nel tratto più complicato dal punto di vista tecnico-economico, ora tocca agli altri». Secondo l’Enit la bike-economy in Europa frutta un indotto di 44 miliardi annui. E il Garda ha messo gli occhi su una fetta di questa torta.
La nuova pista: istruzioni per l’uso
Rispetto degli altri utenti e del limite dei 10 km/h. Sono le regole di buon senso che dovrà rispettare chi percorrerà in bici la nuova pista, che è una ciclopedonale, quindi aperta anche ai pedoni, ed è pensata per rilassanti passeggiate panoramiche. Sulla pista, insomma non si corre.
Chi arriva a Limone in auto dovrà sostare nei parcheggi pubblici (via Caldogno e lungolago). Al multipiano del lungolago c’è un punto di noleggio e-bike. Qui si potranno affittare biciclette da utilizzare esclusivamente per percorrere la nuova ciclopista. Le tariffe: 20 euro mezza giornata, 30 giornata intera. Chi volesse spingersi oltre, addentrandosi nell’entroterra, potrà rivolgersi ad altre due attività di noleggio bici presenti in paese, Tombola Rent in via Einaudi e Let’s go Limone in via IV Novembre.
Bella di notte e dog-friendly. La pista è un percorso pubblico aperto anche al calar della sera. Per rendere più agevole e suggestiva la fruizione serale la passerella è illuminata con luci segna passo a led poste sui montanti del parapetto. Sulla pista si possono portare anche i cani, ma ovviamente, come per ogni altro luogo pubblico, devono essere al guinzaglio. Inoltre i proprietari dovranno assolutamente portare con sè i sacchetti per la raccolta delle deiezioni del loro animali.
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