Capossela nell’orcæstra. Musica libera per spostarsi, cacciare, accoppiarsi
GARDONE RIVIERA - Vinicio Capossela con orchestra sinfonica sabato al Vittoriale per il festival Tener-a-mente. Verso l’ennesimo sold out: rimasti solo posti in piedi.
Tra i migliori cantautori italiani della sua generazione, il pluri-premiato “menestrello” adorato da critica e pubblico, cantore delle storie di vita comune, con numerosi album e scritti alle spalle ed esibizioni che si trasformano in opere prime, sabato 21 (apertura porte ore 20; inizio concerto ore 21.15) sarà sul palco dell’anfiteatro del Vittoriale per un irripetibile concerto con l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini
Capossela porta a Gardone una tappa del tour «Vinicio Capossela nell’orcæstra. Musica libera per spostarsi, cacciare, accoppiarsi», tour sinfonico orchestrale con Vinicio Capossela e l’Orchestra Sinfonica diretta ed arrangiata da Stefano Nanni
Rimasti in vendita biglietti di posti in piedi : 21 € più diritti di prevendita. Informazioni su come acquistare i biglietti: Anfiteatro del Vittoriale – +39.340.1392446 – www.anfiteatrodelvittoriale.it
Cantautore, poeta, scrittore e fantasmagorico entertainer, Vinicio Capossela debutta nel 1990 con il disco “All’Una e Trentacinque Circa”, una collezione di ballate esistenzialiste sincere e malinconiche che gli valgono la Targa Tenco.
Due anni dopo esce “Modì”, un disco di tragiche storie d’amore dedicate al pittore Amedeo Modigliani e nel 1994 “Camera a Sud”, l’album che ne decreta il talento in Italia ma soprattutto all’estero. Fanfare macedoni e chitarre gitane si fondono ne “Il Ballo di San Vito”, il nuovo lavoro pubblicato nel 1996, un album potente e visionario che consolida la passione e l’attenzione di Vinicio alla tradizione, alla canzone popolare, al ritmo da sagra di paese, tra balli e canti adrenalinici. “Liveinvolvo”, 1998, il primo album dal vivo, racconta i due anni passati in tour, tra concerti ed incursioni teatrali (“Pop e Rebelot” con la compagnia di Paolo Rossi, “Milanin Milanon”) e televisive (“Scatafascio”, sempre con Paolo Rossi).
Nel 2000 esce “Canzoni a Manovella”, un album monumentale in cui Capossela rivolge la sua attenzione alla grande letteratura, da Melville a Céline, da Dante ad Omero. Nel frattempo i suoi live diventano sempre più delle vere e proprie opere in forma di spettacolo, degli eventi unici senza repliche. Dopo anni di intensa attività concertistica, nel 2003 è la volta de “L’Indispensabile”, la prima raccolta di successi contenente anche la prima cover di Vinicio Capossela, “Si E’ Spento il Sole”, brano originario di Adriano Celentano.
Nel 2006 esce “Ovunque Proteggi”, primo album di inediti in sei anni, due anni dopo “Da Solo” e nel 2011 “Marinai, Profeti e Balene”, un ritorno alle origini per lo stravagante cantautore di Amburgo che, in questo nuovo disco di studio – un musical teatrale più un album – esprime una rinnovata apertura alla spiritualità. Nel mentre, accanto ai progetti discografici, Capossela lavora anche a progetti inediti e a documentari, come nel caso dei due live “Nel Niente Sotto il Sole” e “Solo Show”, rispettivamente del 2007 e del 2009.
Vinicio Capossela non è solo musica. In lui radio, scrittura e cinema sono spesso confluiti insieme, un unico flusso creativo dove la scrittura porta canzoni e libri. Ed ecco che nel 2004 esce “Non Si Muore Tutte le Mattine”, il suo primo romanzo, e nel 2009 “In Clandestinità”, con l’amico-poeta Vincenzo Costantino “Cinaski”.
Nel 2012 Capossela pubblica “Rebetiko Gimnastas”, uno straordinario album in omaggio alla Grecia ed al rebetiko, la musica dei bassifondi della società greca, delle persone emarginate dalla società, ma che Vinicio ha saputo riportare in auge in un modo straordinario. Sempre alla Grecia Capossela dedica il film “Indebito” (2013) ed il libro “Tefteri, taccuino dei conti in sospeso” (2013).
Nello stesso anno Vinicio debutta come produttore per il disco “Primo Ballo” della Banda della Posta, un album di musiche per sposalizi con cui si esibisce in un tour per oltre cinquanta date. Sul tema dello sposalizio incentra inoltre la prima edizione del Calitri Sponz Fest, il festival da lui ideato e di cui è direttore artistico. Il festival viene riproposto anche negli anni successivi, riscuotendo, di anno in anno, un sempre maggiore successo. Nel 2015 viene pubblicato “Il Paese dei Coppoloni”, il quarto album candidato al Premio Strega. Nello stesso annoCapossela festeggia, durante lo Sponz Fest, i venticinque anni in musica, con un tour dal titolo “Qu’Art de Siècle” che lo porta anche nelle principali città europee in una serie di concerti-atti unici per ospiti e repertorio.
Capossela, che ha conosciuto la dura gavetta dell’emigrante, ha radici ben piantate nella paterna Calitri, ed il disco “Canzoni della Cupa” (2016) ne è un omaggio, come anche il libro “Il Paese dei Coppoloni”. “Canzoni della Cupa” è un’opera divisa in due atti, “Polvere” ed “Ombra”, a cui ha fatto seguito un lungo ed emozionante tour, anch’esso diviso in due parti: una prima parte estiva (“Polvere”) ambientata in spazi all’aperto, ed una autunnale (“Ombra”) nei principali teatri italiani.
Il 2017 è dedicato a “Atti Unici e Qualche Rivincita”, un esercizio di eclettismo in luoghi d’Italia altamente suggestivi, in cui Vinicio Capossela pesca nel proprio passato ed organizza nuovi incontri con vecchi compagni o nuove conoscenze.
Giugno 2017. The Sunday Times inserisce l’album “Ovunque Proteggi” tra i trenta migliori dischi di World Music, definendo Vinicio con queste parole: “Canta come Tom Waits, scrive come Ovidio”. Nello stesso anno Capossela vince il Premio Lunezia Canzone d’Autore per l’album “Canzoni della Cupa”, definito dalla commissione come “album epocale”. Sempre nel 2017 Vinicio vince un altro Premio Tenco (nella sua carriera, ad oggi, sono ben quattro le Targhe Tenco che gli sono state attribuite). L’anno di chiude con una serie di concerti in teatro, “Ombre nell’Inverno”, a conclusione del tour dell’ultimo acclamato album, “Canzoni della Cupa”.
Il nuovo anno vede l’instancabile Vinicio Capossela in una serie di appuntamenti live accompagnato sui migliori palchi dall’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, tra le più importanti orchestre sinfoniche italiane, con la direzione artistica a cura di Stefano Nanni. Il concerto di Capossela con orchestra sinfonica propone una selezione di brani in cui le canzoni diventano labirinti, le parole si perdono tra ottoni, fiati e violini in un’affascinante percorso musicale in cui la musica originale di Vinicio si confronta e si fonde con le armonie della Filarmonica Arturo Toscanini.
Si preannuncia come un’esibizione colorata e festosa quella che, sabato 21 luglio, porterà sul palco vista lago dell’Anfiteatro del Vittoriale per Tener-a-mente Festival Vinicio Capossela in “Nell’ORCÆSTRA”
www.viniciocapossela.it – www.facebook.com/viniciocapossela
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