Questa la lettera che l’associazione ha pubblicato sulla sua pagina Facebook e inviato a tutti i sostenitori e partecipanti di Giardini d’Agrumi, ai commercianti e operatori turistici di Gargnano e a coloro che apprezzano gli obiettivi di Terre&Sapori d’Alto Garda nella conservazione promozione del paesaggio e dei prodotti altogardesani.
“L’Associazione di promozione sociale Terre&Sapori d’Alto Garda, nata nel 2012 senza fini di lucro allo scopo di valorizzare l’unicità del paesaggio alto gardesano attraverso i suoi prodotti tradizionali, ha ricevuto la scorsa settimana una sanzione di € 26.000 da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l’utilizzo improprio della parola Garda nella sua ragione sociale.
La denominazione Garda è iscritta nel registro comunitario delle denominazioni di origine protetta (DOP) e quindi solo il Consorzio di tutela dell’olio extravergine di oliva Garda DOP la può utilizzare.
Per Terre&Sapori non è possibile aderire alla DOP Garda, dato l’intento di raccogliere olive di varietà locali da diversi oliveti, anche abbandonati e senza quindi poter registrare a priori terreni relativi proprietari, come la normativa per la certificazione DOP prevede.
Risulta evidentemente quasi impossibile valorizzare i prodotti dell’alto Garda bresciano, di cui l’olio extravergine di oliva rappresenta il prodotto più prezioso e caratteristico, senza usare la parola Garda.
Come potete immaginare questa sanzione ha inciso fortemente sulla motivazione di ciascuno di noi. Siamo preoccupati: dal 2012 abbiamo messo nell’associazione il nostro entusiasmo, le nostre competenze, I nostri soldi, il nostro lavoro volontario al fine di salvare e promuovere le tradizioni locali e i caratteri peculiari del nostro straordinario territorio.
Ci rivolgiamo a tutti voi per chiedere un aiuto, sapendo che credete negli stessi obiettivi di Terre&Sapori e apprezzate la manifestazione dei Giardini d’Agrumi, per il prossimo anno prevista dal 25 al 28 aprile.
Giardini d’Agrumi, dalla sua prima edizione del 2015, sta crescendo di anno in anno, portando Gargnano migliaia di persone e facendo maggiormente conoscere l’eccezionalità del patrimonio delle limonaie.
Questa sanzione così onerosa – che va pagata entro la fine di agosto – mette noi dell’associazione Terre&Sapori in grande difficoltà, probabilmente nell’impossibilità di andare avanti solo con le nostre forze e risorse. Stiamo attivando un fido in banca con la garanzia personale dei membri del consiglio direttivo, ma è evidentemente essenziale rientrare al più presto.
Mi chiediamo quindi un contributo perché Terre&Sapori posso continuare nelle sue attività di conservazione e promozione del paesaggio e dei prodotti alto gardesani, incentivando un turismo culturale e di qualità, particolarmente nell’organizzazione della prossima edizione di Giardini d’Agrumi a beneficio di tutta la comunità.
Grazie anticipatamente per l’aiuto finanziario che potrete darci per cui vi rilasceremo ricevuta fiscalmente valida.
Queste sono le coordinate bancarie di Terre&Sapori: Banca del Territorio Lombardo – EUR IBAN IT 58 I 08735 54550 057000402849 – Cod. BIC ICRAITRRKFO
Cordiali saluti il Presidente Ivan Mascher e il Consiglio direttivo.
Questa la lettera di Terre&Sapori. E’ anche vero, d’altra parte, che le DOP e i consorzi di tutela esistono per una ragione ben precisa: salvaguardare i prodotti locali e tutelare il consumatore. E per farlo servono certificazioni, analisi, controlli, disciplinari, verifiche… Tutte cose che costano.
Per questa ragione la legge concede l’utilizzo di denominazioni di origine protetta, come in questo caso la denominazione “Garda”, solo a coloro che, facendo parte del Consorzio di tutela, garantiscono e certificano che il prodotto ha una certa provenienza e rispetta certi disciplinari. Tutto ciò a tutela del consumatore.
Se tutti potessero utilizzare la denominazione “Garda” che tutela avremmo?
Poi, per carità, Terre&Sapori avrà operato in buona fede, ma forse non sono state rispettate tutte le norme. Quelle norme che i consumatori e produttori onesti hanno preteso a tutela dei loro diritti.
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