“Il fiume Toscolano muore, pronto allo sciopero della sete”
TOSCOLANO - Il consigliere comunale Davide Boni annuncia clamorose azioni di protesta contro Enel e Provincia per il mancato rilascio dalla Diga di Valvestino del deflusso minimo vitale per il fiume Toscolano. Enel replica: "Rispettiamo la normativa".
La questione è sollevata da Davide Boni, che da anni, prima in qualità di vicesindaco e ora come consigliere comunale, segue le sorti del Toscolano, fiume che soffre per i rilasci irrisori di acqua dal bacino artificiale di Ponte Cola, gestito da Enel per far funzionare la centrale idroelettrica di San Giacomo, a Gargnano.
Boni esprime “tutto lo sdegno relativo alla vicenda che riguarda il mancato rilascio del Deflusso minimo vitale (DMV) dalla Diga di Ponte Cola (conosciuta come diga di Valvestino) e per anticipare la volontà di realizzare azioni di protesta contro Enel e Provincia se non otterremo risposte entro la metà di ottobre, quando in caso di precipitazioni ricomincia la risalita delle trote lacustri per deporre le uova”.
Davide, puoi ricapitolare la vicenda? “La diga, che assieme alla Strada statale 45 bis rappresenta la più grande infrastruttura presente in Alto Garda Bresciano, è entrata in funzione nel 1962. Stante le concezioni ambientali del tempo, la diga è stata progettata senza prevedere la possibilità di alcun rilascio di acqua a valle, se non in occasione di manovre gestionali”.
Qual è dunque il problema? “Il problema è che la normativa prevede dal 01/01/2016 il rilascio del Deflusso Minimo Vitale, cioè il rilascio a valle di un quantitativo minimo di acqua che ad oggi non viene rilasciato necessario a garantire la continuità ecologica del fiume”.
A chi imputi questa responsabilità? “Che Enel “tiri acqua al proprio mulino” è prevedibile. Non protesto per la prevedibile inerzia di Enel, ma per l’inspiegabile inerzia delle istituzioni coinvolte, in primis la Provincia di Brescia”.
Puoi spiegarti meglio? “Esiste una Legge Regionale che prevede per i gestori l’obbligo di rilascio del DMV. Enel non poteva permettersi semplicemente disattendere la legge ma doveva giustificare questa “inadempienza”. Ha quindi avviato una procedura che sostanzialmente condiziona il rilascio dell’acqua alla costruzione di una nuova centrale attraverso cui turbinare il DMV, nello specifico una piccola derivazione che doveva essere autorizzata/diniegata in tempi certi dalla Provincia. Bene, il problema è che la Provincia non si è mai espressa, nonostante i termini siano decorsi da quasi due anni, e ciò legittima di fatto l’inadempimento di ENEL”.
A cosa imputi questa disattenzione? “Disinteresse burocratico in una fase in cui invece il tema dell’acqua torna al centro di ciò che è politicamente rilevante: l’emergenza Legionella che sta interessando i territori della Bassa attorno al Chiese, il Referendum sull’acqua pubblica previsto per il 18 novembre in Provincia di Brescia, l’entrata in vigore della circolare del Ministero dell’Ambiente della fine del 2017 sul deflusso ecologico… In un epoca in cui le infrastrutture crollano (tragedia del Ponte Morandi) il tema della complessiva compatibilità del patrimonio infrastrutturale con i contesti di riferimento dovrebbe essere al centro del dibattito. Il Comune di Toscolano Maderno ha proficuamente collaborato con la Provincia, partner di progetto del Bando Cariplo L.A.Cust.R.E. e non mi spiego questa inerzia totale.
Quali iniziative avete intenzione di intraprendere? “Non essendo più in Amministrazione non ho facoltà di definire quali saranno le azioni formali che intraprenderà il Comune; presumo verrà attivato il tavolo relativo al Contratto di Fiume essendo finalmente terminati i lavori del progetto L.A.Cust.R.E. Se non si avranno risposte certe in tempi utili a garantire la risalita delle trote, personalmente sono disponibile ad avviare uno sciopero della sete per vedere rilasciata l’acqua cui la nostra comunità (…trote comprese) ha diritto. Quando tutti hanno le carte in regola e la situazione però non cambia, non resta che la disobbedienza civile. Immagino altri si aggregheranno”.
La risposta di Enel Green Power. La divisione energie rinnovabili del Gruppo Enel precisa tramite una nota che “opera nel totale rispetto della normativa vigente garantendo i rilasci di Deflusso Minimo Vitale concordati e autorizzati da Regione Lombardia.
Le portate rilasciate come Deflusso Minimo Vitale da Enel Green Power sono in linea a quanto autorizzato da UTR Brescia nel rispetto delle norme contenute nel Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), approvato dal consiglio regionale, che costituisce, di fatto, il documento di pianificazione e programmazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale.
L’Azienda del Gruppo Enel desidera infine confermare la massima attenzione ai temi della sostenibilità ambientale attraverso l’inserimento di numerosi progetti per la tutela del territorio e della biodiversità all’interno della propria strategia di business”.
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