Sovraffollamento turistico. Fino dove può arrivare il Garda?
LAGO DI GARDA – Secondo il Süddeutsche Zeitung, uno dei giornali tedeschi più importanti, il Garda ha raggiunto il suo limite. Si torna a parlare di «overtourism», sovraffollamento turistico. E c'è chi propone il numero chiuso al turismo di giornata.
Il titolo del servizio (lo puoi leggere qui) pubblicato sul Süddeutsche Zeitung, giornale con sede a Monaco, nella Baviera che tanto ama il gardasee, dice «Der Gardasee gerät an seine Grenzen», che, tradotto, significa: «Il Garda sta per raggiungere il suo limite».
Il sommario rincara la dose: «Spiagge piene, strade congestionate, milioni di ospiti dell’hotel e acqua inquinata: il Lago di Garda in Italia sta diventando sempre più popolare tra i viaggiatori di tutto il mondo. Quanto può durare?».
E ancora: «Il lago di Garda – si legge nell’articolo firmato da Elisa Britzelmeier – sta diventando sempre più popolare tra i turisti, con oltre 24 milioni di pernottamenti all’anno. I tedeschi sono sempre venuti, ma ora arrivano anche cinesi e russi. E chi arriva rimane meno di prima e causa più traffico. Non è più una vacanza di due settimane, ma si rimane per esempio, per un weekend lungo. Le macchine intasano le strade intorno al lago. Le aree naturali scompaiono sotto gli alberghi, gli ambientalisti sono preoccupati per la qualità dell’acqua. Oltre agli ospiti che pernottano arrivano anche i gitanti giornalieri, e non c’è molto spazio».
Ci si chiede, insomma, fini a che puto è possibile sopportare, a livello ambientale ma anche in termini di vivibilità, il peso di un turismo che è sempre più «di massa».
Scrive il giornale tedesco: «La ricerca di un parcheggio non è facile in tutto il lago. Nella calura, il sedile e l’essere umano si fondono, mentre tu giri per l’undicesima volta, e poi paghi 2,20 euro l’ora».
Che fare? Il servizio rispolvera la questione del limite ai turisti, l’ipotesi del numero chiuso che ogni tanto risalta fuori. Ma come fare? «Difficile. Con una grande recinzione attorno a tutto il lago di Garda?».
Nessuno crede che il numero chiuso per i turisti sia una strada percorribile. Certo è che l’attacco del Süddeutsche Zeitung impone una riflessione.
Il presidente dell’apt Garda Trentino, Marco Benedetti, ha avanzato sulle pagine del quotidiano «Trentino» l’idean delle limitazioni ai gitanti giornalieri.
«Suddeutsche Zeitung – ha detto Benedetti al quotidiano Trentino – non è nuovo ad attacchi alle località turistiche, ma di certo questo articolo non è stato piacevole, considerando poi che è un giornale molto letto in Germania. Non ci muoviamo certo in reazione a quelle critiche, ma è chiaro che servono dei correttivi».
Benedetti parla di viabilità, auspicando la chiusura dell’anello ciclabile e un collegamento veloce ed efficiente in treno da Rovereto, in grado di intercettare chi viene da Monaco. Parla di trasporto su acqua: «Se ci fosse un’evoluzione rispetto al monopolio ministeriale di Navigarda (ci vorrebbe una privatizzazione) si potrebbero predisporre per esempio collegamenti con Gardaland, con la passeggiata Busatte-Tempesta e con la Casa della Trota».
Infine, scarta l’ipotesi di un numero chiuso per i turisti, ma non per i visitatori del mordi e fuggi, suggerendo un limite per i gitanti che vanno e vengono in giornata: «Per esempio si potrebbe consentire l’arrivo in macchina solo a chi è in possesso di una prenotazione alberghiera, mentre chi si ferma solo per la giornata potrebbe essere obbligatoriamente dirottato su un parcheggio esterno e da lì portato al lago in pullman e poi riportato indietro».
La stampa tedesca ha fatto scattare un campanello d’allarme che sarebbe da stupidi ignorare. Il futuro dell’economia gardesana impone serie riflessioni su questa questione.
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