Si tratta di un disoccupato di 25 anni residente a Salò, Z.R. le sue iniziali. Per lui l’accusa di reati di accesso abusivo e danneggiamento a sistema informatico.
Fatale per l’hacker è stata la rivendicazione delle proprie gesta sui principali social network quale appartenente alla cosiddetta crew “Master Italian Hackers Team”, comunità già nota per aver messo a segno numerosi attacchi a vari siti istituzionali.
La sua notorietà si era molto accresciuta dopo le violazioni dei siti collegati alla Nasa, l’ente spaziale americano.
Proprio quella orgogliosa rivendicazione lo avrebbe però tradito: gli investigatori del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) sono infatti riusciti a ricostruire il percorso seguito per realizzare l’attacco e ad individuare il 25enne.
Il 25enne è ritenuto responsabile della violazione di 60 siti istituzionali di enti territoriali, (fra cui quelli della Polizia Penitenziaria, di alcune provincie della Toscana e della Rai), nonché di 8 domini collegati all’Agenzia statunitense Nasa (National Aeronautics and Space Administration).
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