Non solo soccorso, ma anche funzioni di polizia, come già avviene in mare. Si profilano nuove competenze per il Nucleo gardesano della Guardia Costiera di stanza a Salò.
Ad annunciarle, nel corso di un incontro in Comunità del Garda con la presidente Maria Stella Gelmini, è stato l’ammiraglio Goffredo Bon, da giugno al Comando Generale di Roma dopo due anni al vertice della Direzione Marittima del Veneto, da cui dipende il Nucleo gardesano: «Dopo 20 anni di presenza sul Garda – dice l’ammiraglio – possiamo dare il via alla fase due di questo progetto, attribuendo al Nucleo gardesano non solo funzioni in materia di coordinamento generale dei servizi di soccorso, di vigilanza e controllo, ma anche in materia di polizia marittima, come avviene per chi opera in mare». Per farlo servirà la modifica di un decreto legislativo a cui sta lavorando il Comando Generale delle Capitanerie di Porto.
Intanto, in attesa di sapere con precisioni quali nuovi compiti potranno essere assegnati al Nucleo lacustre, la Guardia Costiera si conferma «una presenza fondamentale – spiega l’ammiraglio Bon – per la sicurezza di un lago che conta ogni anno 25 milioni di presenze turistiche».
Lo dimostrano i numeri presentati dal comandante del Nucleo, il tenente di vascello Ilaria Zamarian. Quest’anno le quattro unità navali dislocate presso la sede di Salò, e nel corso dell’estate distaccate anche a Bogliaco e a Garda, hanno navigato fino ad ora per 7.166 miglia nautiche (pari a 13mila km), 1.300 delle quali per 55 interventi di ricerca e soccorso, che hanno consentito di prestare aiuto a 88 persone in difficoltà su 26 unità nautiche.
In netto calo il numero dei decessi nel lago, sei (contro i 15 del 2017 e i 13 del 2016), tre dovuti a malori in acqua, gli altri a suicidi.
Sei gli interventi per soccorrere barche finite incagliate sugli scogli, di cui quattro in orario notturno. Infine, il dato sulle sanzioni amministrative: 150 quelle elevate a seguito di 630 controlli.
Le infrazioni più frequenti? Navigazione sotto costa o in acque vietate, velocità, dotazioni di bordo non conformi. «Sono dati che giustificano la presenza della Guardia Costiera sul Garda – conclude il comandante Zamarian -, ma potremmo fare ancora di più. Se il legislatore ci concederà anche compiti di polizia potremo portare sul Garda il know-how e l’esperienza maturati in mare».
[themoneytizer id=”16862-1″]
[themoneytizer id=”16862-16″]