Dal Garda a Piacenza, il ricordo del “salto maledetto” di Gentile a Mexico 68
PIACENZA - Collezione Ottavio Castellini e Sognando Olympia rendono omaggio al grande campione, triplista e lunghista italiano, che a Città del Messico 1968 superò per due volte il record mondiale del salto triplo, ma alla fine fu terzo.
Accadde un… Sessantotto. Si era nel Secolo breve. Cinquant’anni fa. Un anno speciale, olimpicamente parlando. Era il 16 ottobre: Tommie Smith e John Carlos, i loro guanti neri sul podio dei 200 metri di Città del Messico a sfidare il razzismo nero negli Stati Uniti.
Quei Giochi segnarono in atletica 12 nuovi primati del mondo uomini (e due eguagliati) e i 7 donne (e tre eguagliati) sulla pista e sulle pedane dell’Estadio Universitario. Come lo chiamavano i messicani. E, sempre olimpicamente parlando, di questi dodici, ben cinque sulle pedane del salto triplo.
Fra i protagonisti di quelle giornate, Giuseppe Gentile e i suoi due primati mondiali: un mito. Al quale, seguendo un “filo” sodale e comune passione che unisce alcuni amici bresciani e piacentini, la Collezione Ottavio Castellini-Biblioteca Internazionale dell’Atletica, che ha casa e domicilio a Navazzo, sopra Gargnano, e Sognando Olympia, progetto multisport, culturale e territoriale operativo sul Garda Bresciano e oltre, hanno organizzato un’”imboscata” sul filo del ricordo. Con la complicità dell’Atletica Baldini Agazzano. Luogo, quest’ultimo, in cui domenica prossima 21 ottobre è in calendario un evento speciale.
La pensata si deve a due amici, poi diventati tre. Erminio Rozzini (silenzioso allenatore di Dario Badinelli, ghedese, 17 titoli nazionali in varie categorie, di Magdalin Martinez, ancor oggi unica italiana oltre i 15 metri, e la lista di triplisti che sono passati sotto le grinfie del tecnico «silenzioso» è parecchio lunga, l’ultimo giovanotto a più 15 settimane fa) e Ottavio Castellini ne parlano tra loro, si innamorano dell’idea: “Facciamo un omaggio a un grande campione”. A loro, quando viene a saperlo, si aggancia con entusiasmo Giovanni Baldini, figlio di Felice, uno dei primi «duemetristi» italiani nel salto in alto (1964).
Il lavoro della «triade», ottenuta l’adesione di Beppe Gentile, va a segno. Ecco località e data, logo e poster preparati per l’occasione. L’omaggio al grande campione si farà ad Agazzano, cittadina in provincia di Piacenza, a pochi chilometri, una ventina, nella data indicata poco sopra con inizio alle 10.30, nel salone dell’albergo Il Cervo.
A dir poco ricco il «contorno» che accompagna il piatto principale. Adesioni importanti. Ci sarà Fabrizio Donato, medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012, campione d’Europa sia all’aperto sia in pista coperta, primatista italiano. Con lui, il numero due del triplo italiano: Paolo Camossi, campione mondiale indoor nel 2001. E che dire di Dario Badinelli, bresciano di Ghedi, diciassette titoli italiani in varie categorie, l’atleta che avvicinò varie volte il limite di Gentile (17,22) sfiorandolo di pochi centimetri. Fra le donne Magdalin Martinez, bronzo ai Mondiali di Parigi nel 2003, altro “prodotto” di Erminio Rozzini; attuale primatista italiana, unica donna ad aver superato i 15 metri in Italia. E poi ancora atleti e atlete che hanno scritto belle pagine di questa specialità: Antonella Capriotti, Barbara Lah, Fabrizio Schembri, Crescenzio Marchetti, il giovane piacentino Andrea Dallavalle, medaglia d’argento ai Campionati europei juniors. Con loro noti giornalisti come Franco Bragagna, telecronista della RAI, Vanni Loriga, una vita immersa nell’atletica, Guido Alessandrini, Fabio Monti, Walter Brambilla, Daniele Perboni.
Chi vuole esserci non ha che da risalire il corso della Trebbia (un bel corso d’acqua che si butta nel Po) come fece Annibale con al seguito i suoi elefanti. E mal ne incolse al povero Publio Cornelio Scipione.
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