Continua l’attento monitoraggio del fiume Adige da parte della Protezione civile del Trentino. In questo momento (la comunicazione della provincia Autonoma di Trento è delle 14.03 di lunedì 29 ottobre) il livello delle acque è sotto i 3 metri, per l’esattezza 2,88; si ricorda che nella notte aveva raggiunto un picco superiore ai 4,5 metri.
Nel confutare alcune notizie false che si stanno diffondendo a proposito di presunte esondazioni a Trento o Rovereto, oppure evacuazioni, la Protezione civile invita tutta la cittadinanza a consultare fonti ufficiali e a non utilizzare impropriamente il numero di emergenza e rassicura sul fatto che eventi eccezionali o provvedimenti di emergenza saranno immediatamente comunicati alla popolazione.
L’ondata di piena è attesa per la tarda serata. I tecnici stanno lavorando per una ottimale gestione dei flussi utilizzando gli invasi delle dighe e valutando anche altre possibili misure di mitigazione, compresa l’ipotesi di un’apertura della galleria Adige-Garda.
La galleria Adige-Garda è uno scolmatore artificiale, il cui scavo iniziò nel 1937 e fu terminato nel 1959, permettendo di mettere in comunicazione il fiume Adige con il lago di Garda.
L’utilizzo della galleria è regolato da una convenzione (la puoi leggere qui) firmata il 1º luglio 2002 tra la provincia autonoma di Trento, la regione Veneto, la regione Lombardia, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po e le autorità del bacino del fiume Po e del fiume Adige. La convenzione prevede criteri per l’apertura, l’utilizzo e la chiusura della galleria in base ai vari livelli idrometrici del fiume Adige.
“La Comunità del Garda – spiega il segretario generale dell’ente Pierlucio Ceresa – ha chiesto che l’eventuale apertura della galleria sia programmata per il più breve tempo possibile, anche se comprendiamo che le ragioni legate alla sicurezza delle persone prevalgono su quelle ambientali”.
Peraltro il Garda è piuttosto basso in questo periodo (leggi qui la situazione dei livelli) – misura 77 cm sulle zero idrometrico – e non avrebbe problemi a ricevere acque dall’Adige. Le perplessità, semmai, sono di natura ambientale, visto che le acque dell’Adige introdurrebbero inquinanti nel Garda.
La Provincia autonoma di Trento ricorda che, come prevede l’Allerta rossa, ciascun Comune è stato informato già ieri sulla situazione, facendo pertanto i piani di protezione civile comunali.
Rimangono validi i consigli già resi noti, ovvero:
– ridurre il più possibile gli spostamenti e, nel caso risultino inevitabili, porre massima attenzione nei luoghi percorsi, evitando l’avvicinamento ai corsi d’acqua, a zone depresse (conche e sottopassi) nonché alle rampe ed ai versanti che possono subire smottamenti;
– verificare la situazione della propria abitazione in merito al rischio idraulico e idrogeologico, evitando di sostare nei piani interrati e piani terra;
– comunicare tempestivamente al numero unico 112 eventuali situazioni di emergenza.
[themoneytizer id=”16862-1″]
[themoneytizer id=”16862-16″]
I commenti sono chiusi.