“Il colmo di piena nel fiume Adige – fa sapere l’assessorato alla Protezione civile del Veneto – è previsto questa mattina, martedì 30. I modelli previsionali parlano di una portata di 1.900 metri cubi al secondo, quasi prossima ai massimi storici”.
La Prefettura di Verona è stata informata dalla Protezione Civile regionale che per motivi di sicurezza occorre monitorare attentamente il fenomeno.
La cittadinanza delle zone interessate viene invitata a evitare di porsi in condizioni di rischio, ponendosi in condizioni di massima sicurezza ed evitando accuratamente le zone che si riconoscano come esondabili.
Per questo è risultata inevitabile l’apertura della galleria Adige-Garda, uno scolmatore artificiale il cui scavo iniziò nel 1937 e fu terminato nel 1957, permettendo di mettere in comunicazione il fiume Adige con il lago di Garda.
Era dal 2000 che la galleria non veniva aperta.
“Una richiesta arrivata direttamente dal governatore veneto Zaia – dice Pier Lucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda -. In queste ore la galleria scarica nel lago 300 metri cubi al secondo di acqua dell’Adige. Dalle previsioni contiamo di vederla chiusa entro il primo pomeriggio di oggi, martedì. E’ una decisione presa a malincuore, ma è ovvio che le ragioni di sicurezza prevalgono su quelle ambientali”.
Intorno alle 10.30 lo scarico è stato ridotto a 250 mc/s e sarà via via ridotto progressivamente fino alla chiusura, che probabilmente sarà decisa nel pomeriggio.
Va dato merito alla oculata politica di gestione dei livelli del Garda, che ha permesso al lago di fare da sfogo alla piena dell’Adige. “Con la Vinessa che ieri ha sferzato il lago – aggiunge Ceresa – se i livelli fossero stati più alti tutti i lungolaghi sarebbero stati allagati”.
L’utilizzo della galleria è regolato da una convenzione (la puoi leggere qui) firmata il 1º luglio 2002 tra la provincia autonoma di Trento, la regione Veneto, la regione Lombardia, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po e le autorità del bacino del fiume Po e del fiume Adige. La convenzione prevede criteri per l’apertura, l’utilizzo e la chiusura della galleria in base ai vari livelli idrometrici del fiume Adige.
L’acqua dell’Adige è più fredda (e più inquinata, contiene di metalli pesanti) di quella del lago e danneggia l’eco sistema del bacino. Ma è ovvio che le ragioni di sicurezza prevalgono su quelle ambientali.
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