A Santa Caterina, stupìna, stupìna
TIGNALE - Mercoledì 14 al Prà de la Fam, a Tignale, giornata di apertura al pubblico per le spettacolari operazioni di chiusura della limonaia. Visite guidate e degustazione di prodotti tipici.
«A Santa Caterina, stupìna, stupìna». Il detto popolare ricorda che con l’arrivo di novembre giunge il tempo di chiudere le limonaie per proteggere le profumate e delicate piante di limone dai rigori invernali.
I giardini d’agrumi, aperti al sole durante la bella stagione, diventano grandi serre grazie alla posa di telai in legno e vetrate. Usanza vuole che ogni fessura venga tappata con ciuffi d’erba secca. È l’operazione dello «stupinare», da concludere entro la fine di novembre (Santa Caterina cade il 25). L’antica usanza diventa occasione di festa e riscoperta delle tradizioni presso la bella limonaia del Pra’ de la Fam, a Tignale, uno dei maggiori giardini d’agrumi del Garda, oggi Ecomuseo (altre info qui: www.tignale.org/lagodigarda/limonaia.html).
L’appuntamento è per mercoledì 14 novembre, con il seguente programma. Dalle 9 alle 13 accoglienza e attività didattiche per gli alunni delle scuole elementari e medie di Tignale con merenda in Limonaia. Il prof. Domenico Fava, profondo conoscitore della storia dell’agrumicoltura sul Garda, fornirà notizie storiche e curiosità sulla limonaia.
Nel pomeriggio, dalle 14 alle 16, apertura speciale per tutti in occasione dell’inizio, a cura di Agri-Coop, delle operazioni di copertura e chiusura della limonaia, stratagemma grazie al quale il Garda è stato per secoli la zona di coltivazione commerciale di limoni più a nord del mondo (quasi 46° di latitudine).
L’ingresso è libero; visite guidate dimostrative alle 14 e alle 15. Alle 16 degustazione di prodotti tipici. Per info: 0365.73017.
Durante l’inverno le limonaie del Garda ancora in uso, capolavoro di architettura e ingegno contadino, si trasformano in maestose serre di legno e vetro.
Le complesse operazioni di chiusura delle limonaie, indispensabili per difendere dalle temperature dei mesi più rigidi le piante di agrumi coltivate al loro interno, al Pra’ de la Fam vengono eseguite secondo le metodologie tradizionali.
Grazie a questo stratagemma il Garda è stato per secoli la zona di coltivazione commerciale di limoni più settentrionale al mondo (quasi 46° di latitudine).
Statisticamente si rileva infatti che, ogni due o tre inverni, a dispetto del rinomato clima mite del Benaco, anche in queste zone la temperatura scende per lunghe ore sotto i –3 gradi e, poiché le piante di agrumi non possono sopportare a lungo temperature sotto lo zero, è indispensabile proteggerle nel periodo delle gelate.
A dimostrazione della difesa dal freddo che i giardini di limoni riescono ad assicurare alle piante d’agrumi, diamo un’occhiata alle rilevazioni giornaliere effettuate nell’inverno 1983/84 all’interno ed all’esterno di una limonaia (che allora era ancora in attività) situata in località Tesolo di Gargnano: la media della temperatura esterna nel mese di dicembre fu di 3,93 gradi, quella interna di 5,13; in gennaio la colonnina di mercurio registrò una media di 0,83 gradi all’esterno e di 3,03 gradi all’interno; in febbraio di 0,59 all’esterno e di 3,83 all’interno.
La chiusura delle limonaie assicura dunque una temperatura superiore di circa 3 gradi rispetto a quella ambientale: proprio ciò che serve per far si che le preziose piante possano superare indenni anche le più fredde giornate invernali.
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