Girelli (PD) sul depuratore del Garda: “Servono decisioni rapide e condivise”
LAGO DI GARDA - In Consiglio Regionale mozione sul collettamento e la depurazione del Garda bresciano. Il consigliere Gian Antonio Girelli esorta la Regione e farsi carico della regia dell'opera. Peretti (Ats): "Facciamo presto, i 100 milioni stanziati dal Governo non aspetteranno per sempre"
“Il Partito Democratico – dice Girelli – non ha presentato mozioni sul tema perchè ne ha già presentata una nel 2017 e anche recentemente ha sollevato la questione in commissione. Questo perchè il tema in oggetto è una emergenza vera e propria riconosciuta da tutti e che insiste in un territorio di pregio e significativo con una sua articolata complessità ambientale, economica e sociale”.
Continua il consigliere regionale del PD: “L’opera, di cui per altro non esiste ancora un progetto vero e proprio, ha già ricevuto dal Governo Gentiloni un finanziamento di 100 milioni di euro. E’ ancora più necessario che Regione Lombardia si faccia carico di una regia che sappia decidere celermente quale progetto sia migliore per affrontare le soluzioni tecniche del sistema di depurazione che garantiscano in tempi certi le soluzione del problema, il minor impatto ambientale e una solida prospettiva futura di tranquillità. Per fare questo è necessario appunto che Regione si interfacci e realizzi un tavolo con tutti i soggetti istituzionali e non, cominciando dagli enti locali e dalle province sia del lago che limitrofi e interessati”.
Al Pirellone la questione è approdata con la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, a prima firma del consigliere regionale bresciano Ferdinando Alberti, che propone di ridiscutere il progetto di collettamento e depurazione della sponda bresciana del lago di Garda.
“Dopo aver abbandonato il progetto di un mega depuratore unico a Visano – ha dichiarato Alberti – ora il gestore del servizio idrico Acque Bresciane propone lo sdoppiamento della linea verso 2 depuratori, uno per l’Alto Garda con sede a Muscoline/Gavardo della capacità di 100mila abitanti equivalenti e l’altro a Montichiari per il medio e basso Garda (tranne Desenzano e Sirmione) della capacità di 140mila abitanti equivalenti. Entrambi gli impianti scaricheranno nel fiume Chiese. Ipotesi progettuale che presenta forti criticità».
La partita è aperta e si gioca sul tavolo delle strategie politiche. Seguita con attenzione da A2A, che è proprietaria dell’impianto di Montichiari che andrebbe ampliato ed è prossima a realizzare a Gavardo un depuratore da 36mila abitanti equivalenti.
Intanto, dopo aver attualizzato il problema della depurazione, dimenticato per anni, e aver saputo reperire i 100 milioni di finanziamento ministeriali, la presidente della Comunità del Garda, Maria Stella Gelmini, e il presidente di ATS “Garda Ambiente” Giovanni Peretti ribadiscono: “La Comunità del Garda e i Comuni hanno svolto il loro ruolo di coordinamento, ora tocca ad Ato prendere una decisione”.
“I 100 milioni stanziati dal governo – dice Peretti – sono lì che aspettano. Ma non aspetteranno per sempre. Dovesse arrivare un’emergenza nazionale potrebbero essere dirottati altrove. Ecco perché servono decisioni in tempi brevi”.
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