Al Vittoriale il sogno di una conca marmorea sotto le stelle
GARDONE RIVIERA – Tra gli obiettivi del Vittoriale la copertura delle gradinate dell'anfiteatro in marmo rosso di Verona, come previsto da d'Annunzio. Serve mezzo milione. L'assessore regionale Stefano Bruno Galli: "Il presidente Guerri sappia che può contare su regio e Lombardia."
Già sul finire dell’Ottocento d’Annunzio cominciò a vagheggiare, dandone ripetuti annunci alla stampa, la costruzione di un grandioso teatro all’aperto ideato secondo i canoni greci.
Il sogno del drammaturgo si realizzerà postumo a Gardone Riviera, 15 anni dopo la sua morte: la «conca marmorea sotto le stelle» immaginata dal Vate e progettata nel 1930 dall’architetto del Vittoriale Giancarlo Maroni fu inaugurata nel 1953 con un concerto dell’Orchestra del Teatro alla Scala.
Ma l’anfiteatro – oggi sede del festival Tener-a-mente, uno dei cartelloni musicali estivi più importanti d’Italia – è ancora incompleto, spoglio, con le gradinate rimaste grezze, in volgare cemento, senza la copertura in nobile marmo immaginata dal poeta.
Il presidente Giordano Bruno Guerri lo sa bene e da tempo si è posto l’obiettivo di dare attuazione alla volontà del Vate, rivestendole con marmo rosso veronese. Il preventivo? 500 mila euro. Cifra non da poco, anche per un museo con i bilanci floridi come quelli della Fondazione dannunziana.
Ma fa ben sperare il sostegno garantito dall’assessore regionale alla Cultura, Stefano Bruno Galli: «Il Vittoriale – dice l’assessore – è un bell’esempio di gestione virtuosa di un museo. Il presidente Guerri sappia che potrà contare su Regione Lombardia per dare attuazione a questo progetto».
L’annuncio lo scorso 6 dicembre, in occasione di tre importanti inaugurazioni festeggiate al Vittoriale. Tra queste il restauro del Viale d’Ingresso e del Pilo del Piave, realizzato proprio grazie al contributo di Regione Lombardia. Un intervento dedicato alla memoria di Angela Zerilli, funzionaria regionale deceduta lo scorso 14 agosto nel crollo del ponte Morandi, a Genova. Il contributo del Pirellone ha consentito anche di adeguare gli impianti di riscaldamento e condizionamento degli archivi: «Archivista e bibliotecaria ringraziano – dice Guerri -, ma anche i milioni di documenti che conserviamo e che non soffriranno più l’umidità».
Restaurato anche lo stemma in marmo con la scritta «Dare in Brocca» (colpire il bersaglio al centro), celebre per essere diventato, su dono di d’Annunzio, il logo della fabbrica d’armi Beretta, che ora ha finanziato l’intervento che ha consentito di riportare alla luce le frecce dorate dello stemma, annerite dal tempo.
Restaurato anche l’affusto di cannone che 80 anni fa accompagnò la salma di Gabriele d’Annunzio.
Per il Vittoriale è stata l’ennesima giornata di festa. Con tanto di primato: giovedì 6 dicembre è entrato nella cittadella dannunziana il 258.555esimo visitatore del 2018. Superato, dunque, il record del 2017.
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