L’allarme è scattato ieri sera, domenica 13, intorno alle 22, per un incendio divampato divampato a monte di Gardola, capoluogo di Tignale, in località “Le Coste”, una zona che da decenni è periodicamente presa di mira da piromani delinquenti.
Nella notte il fronte del fuoco è stato presidiato e monitorato dai volontari di Tignale Soccorso.
Questa mattina, lunedì 14, il via alle operazioni antincendio con un Canadair proveniente da Genova. Verso le 11 sono arrivati i rinforzi: altri due Canadair provenienti da Roma e un elicottero di Regione Lombardia.
Sul posto, a coordinare le operazioni, i due DOS (direttori delle operazioni di spegnimento) Francesco Morzenti e Fabian Troletti.
A terra hanno operato le squadre antincendio della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano. Nello specifico sono intervenuti, con gli uomini di Tignale soccorso, quelli dei gruppi Ana di Limone e Vesio, del IX Comprensorio e dei Volontari del Garda.
L’area colpita delle fiamme è un bosco di resinose. Si tratta di una zona particolarmente impervia, in cui è complicatissimo operare da terra. Il forte vento che sferza l’area, inoltre, alimenta le fiamme che già trovano terreno fertile nel bosco estremamente secco a causa della prolungata siccità.
Per ora non ci sono abitazioni minacciate dal fuoco. Una ventina gli ettari andati in fumo finora, secondo stime effettuate attorno a mezzogiorno di oggi.
Le operazioni proseguiranno per tutta la giornata di oggi, lunedì 14.
Le cause? Certamente si tratta di un incendio doloso. Le fiamme, come più volte era già successo in passato in questa zona, sono state appiccate nei pressi della strada montana che conduce in località “Fosà”, dove si trovano i bacini idrici che alimentano l’acquedotto di Tignale.
Per il patrimonio boschivo del Parco dell’Alto Garda bresciano è l’ennesima ferita, inferta da criminali che non meritano pietà.
[themoneytizer id=”16862-1″]
[themoneytizer id=”16862-16″]
I commenti sono chiusi.