L’ippopotamo che fondò, per caso, il Parco Natura Viva
Bussolengo - Cade oggi il decennale dalla morte dell'ippopotamo Pippo, fondatore del Parco Natura Viva esattamente 50 anni fa. Non è stato solo il primo animale, è stato la ragione stessa per cui il Parco Natura Viva aprì i cancelli al pubblico mezzo secolo fa. Ecco la sua storia.
Quando il Parco Natura Viva aprì i cancelli al pubblico per la prima volta, lui era già lì. Anzi, fu la ragione stessa che innescò l’avvio di questa storia lunga mezzo secolo: Pippo oggi è una statua in bronzo che campeggia di fronte all’ingresso principale, dalle fattezze perfettamente identiche all’ippopotamo che era il 18 gennaio del 2009, quando morì ad un’età imprecisata che molto probabilmente superava i cinquant’anni.
E mentre quest’anno il Parco Natura Viva celebra il mezzo secolo di attività, quest’oggi cade precisamente il decennale dalla morte dell’animale che – letteralmente – lo fondò.
“Di questi cinquant’anni – ricorda Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva – quaranta Pippo li trascorse qui. Era la metà degli anni ’60 e ricordo che l’allora sindaco di Bussolengo chiamò mio padre, l’architetto Alberto Avesani, per cercare un ricovero permanente per un vecchio ippopotamo, scartato da un circo di passaggio. Tra i sentieri che percorriamo oggi, in quegli anni c’erano campi coltivati, vigneti e oliveti. Di certo non sarebbe mancato lo spazio e mio padre accettò”.
Così arrivò Pippo e così – il 25 giugno del 1969 – iniziarono le gite domenicali delle famiglie del luogo, incuriosite da un animale mai visto prima.
Il resto è storia della conservazione della biodiversità. Pippo vide passare più di 3 milioni di bambini e gli adulti di oggi, ancora ricordano il suo enorme muso benevolo e il modo in cui lo salutavano ad alta voce.
Ma Pippo non potè mai condividere il proprio reparto con nessun altro esemplare poiché – a causa del modo in cui era stato allevato – era in grado di relazionarsi solo con l’uomo, nei confronti del quale si dimostrava profondamente mansueto e socievole.
E fondò un luogo – il Parco Natura Viva – dove si lavora perché la biodiversità possa vivere prima o poi, al riparo da ogni minaccia. Da mezzo secolo.
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