Nuovo collettore del Garda: il Tar respinge il ricorso e ogni richiesta di Technital
GARDA VERONESE – Per il Tar di Venezia è regolare la gara di aggiudicazione della progettazione definitiva del nuovo collettore per la parte veronese. L'obiettivo è avviare i primi cantieri già nel 2019. Situazione in stallo nel Bresciano, dove ancora non è stata individuata la localizzazione del depuratore.
Il Tribunale Amministrativo Regionale di Venezia, a seguito dell’udienza di merito che si è tenuta lo scorso 9 gennaio, ha respinto con sentenza le richieste, presentate da Technital Spa, di annullamento della gara di aggiudicazione del bando, per la progettazione definitiva del nuovo Collettare del Garda, e di risarcimento.
Di contro, il Tar ha accolto integralmente le eccezioni di inammissibilità per carenza di interesse, visto il mancato superamento della “prova di resistenza”, presentate negli scritti difensivi di Azienda Gardesana Servizi.
“La sentenza del Tar – sottolinea il presidente di AGS Angelo Cresco (nella foto sopra) – è entrata nel merito dell’aggiudicazione del bando per la progettazione definitiva del nuovo Collettore e, anche questa volta, ci ha dato ragione. Ricordo che, in prima istanza, il Tar e poi anche il Consiglio di Stato avevano già respinto le richieste di sospensiva presentate da Technital. Siamo soddisfatti dell’esito della sentenza del Tar che conferma come l’operato della Commissione aggiudicatrice sia sempre stato corretto. Eravamo sempre stati convinti di questo e, non a caso, abbiamo deciso di proseguire nell’aggiudicazione del bando di progettazione perché il collettore è un’opera troppo importante per il lago di Garda. Perdere ulteriore tempo in diatribe legali sarebbe stato imperdonabile”.
“Come Responsabile unico del procedimento – conferma il direttore generale di AGS Carlo Alberto Voi – posso dire che la sentenza del Tar sgombera il campo da qualsiasi polemica, strumentale e non, sulla correttezza dell’esperimento del bando di gara per l’individuazione del Progettista. Ma ha anche un’altra valenza: aver proceduto con l’assegnazione dell’incarico di progettazione nella convinzione che l’interesse della collettività deve avere sempre la priorità sulle ‘beghe di bottega’ ci consente oggi di poter affermare che la ‘road map’ per l’elaborazione del Progetto definitivo che ci eravamo prefissati e che avevamo condiviso con AATO Veronese e con il Ministero dell’Ambiente è sostanzialmente rispettata fatto salvo qualche modesto ritardo dovuto al ricorso presentato da uno dei partecipanti. Conferma che abbiamo fatto bene a procedere con la road map della progettazione. Ora più che mai vogliamo realizzare l’opera nel rispetto delle tempistiche previste, recuperando anche il tempo perduto a causa dei ricorsi presentati”.
E sul Garda bresciano? Ancora non è stata individuata l’area dove dovrà sorgere il depuratore a cui far confluire i reflui della riviera bresciana (tranne quelli di Desenzano e Sirmione che continueranno ad essere mandati, insieme a quelli della riviera veronese, al depuratore di Peschiera).
Nei giorni scorsi, in un vertice in Regione a Milano, è stata affidata alla Provincia di Brescia la guida di un tavolo istituzionale che dovrà arrivare alla scelta progettuale definitiva. In fretta, pena il rischio di perdere il finanziamento ministeriale di 100 milioni di euro.
Al tavolo partecipano anche i comuni dell’asta del fiume Chiese, concordi nell’opporsi alla localizzazione dell’impianto (o degli impianti ) nel loro territorio: a Gavardo e Montichiari, secondo le soluzioni prospettate.
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