Da venerdì 1° febbraio, il trasporto pubblico sarà gratuito per tutti i trentini over 70 anni. Lo ha annunciato il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti .
Gli anziani residenti in Trentino, quindi, non dovranno più pagare per salire su autobus, corriere e treni di Trentino Trasporti: basterà compilare un apposito modulo.
Si tratta di un provvedimento che interessa, potenzialmente, una platea di circa 50.000 persone
Sulla questione interviene Renata Attolini di Liberi e Uguali del Trentino: “Un provvedimento che fa discutere, innanzitutto perché favorisce in maniera indiscriminata chi ha più di settant’anni, senza tenere conto di requisiti di reddito”.
Nel frattempo si sta rivedendo il sistema tariffario applicato ai richiedenti asilo accolti (circa 1.300) che godono, attualmente, della possibilità di circolare gratuitamente. Solo a 200 di loro, che hanno esigenze di spostamento continuo (i minori per ragioni educative o le persone con bisogni sanitari specifici), sarà ancora garantita la circolazione gratuita.
La misura a favore degli anziani costerà circa 355.000 euro all’anno, una quota insignificante se messa in rapporto ai costi del trasporto pubblico trentino. “Mantenere la circolazione gratuita per 1.300 richiedenti asilo – dice Attolini – sarebbe costato solo 9.200 € in più”.
Liberi e Uguali trentino ritiene che: “la gratuità riservata solo agli anziani non incida sulla sostenibilità ecologica perché favorisce una fascia d’età che comunque già privilegia il trasporto pubblico; il provvedimento proposto per i richiedenti asilo sia discriminatorio, perché taglia dei benefit a una fascia di persone particolarmente in difficoltà. E lo fa senza un beneficio reale per le casse pubbliche; fornire il trasporto pubblico gratuito a tutta la popolazione o ad abbondanti fasce di popolazione possa essere un incentivo all’uso dei mezzi pubblici, con indubbi effetti positivi sul traffico e sull’inquinamento. Per questo motivo la riteniamo misura utile e la sosteniamo con convinzione; auspichiamo quindi la realizzazione di provvedimenti di gratuità dei servizi pubblici (ne parlavamo in campagna elettorale riferendoci alla scuola gratuita dall’asilo nido all’università), ma riteniamo debbano essere sostenuta da sistemi fiscali basati su una progressività effettiva, che rispetti la previsione dell’art. 53 della Costituzione”.
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