Guardia Costiera, nel 2018 tratte in salvo 96 persone
LAGO DI GARDA - Il Comandante del Nucleo gardesano della Guardia Costiera, Tenente di Vascello Ilaria Zamarian, ha presentato, in occasione dell'Assemblea della Comunità del Garda, i dati sull'attività 2018. Ecco la sua relazione.
Nel corso dell’anno 2018 l’intensa attività operativa dei 29 militari e delle 4 unità navali del 1° Nucleo Mezzi Navali ha evidenziato la rilevanza del ruolo svolto dalla Guardia Costiera nell’ambito del bacino gardesano, rafforzato dal protocollo operativo firmato nello scorso aprile, a garanzia dei primari interessi di tutela dell’incolumità pubblica e salvaguardia della vita umana, sia di bagnanti sia di diportisti, attraverso i servizi di pronto intervento, vigilanza, polizia marittima e sicurezza della balneazione e della navigazione.
La possibilità di movimentare, sotto il costante coordinamento della Sala Operativa del Nucleo, 4 unità navali in ogni zona del lago, in assetto di pronto intervento operativo, ha consentito di poter assicurare la presenza continua sull’intero bacino tramite i presidi di Salò a copertura della zona centrale, Bogliaco a copertura dell’area nord e Garda a copertura della zona centro-sud e di poter svolgere, con regolarità, una proficua attività di prevenzione e controllo del territorio assicurando, in ogni condizione di tempo, secondo canoni di tempestività, efficienza ed efficacia, le attività di assistenza e di ricerca e soccorso successive all’attivazione del dispositivo di emergenza.
Le direttrici funzionali lungo le quali si è sviluppato l’impiego delle unità navali e dei relativi equipaggi, si è articolato in due macro settori ovvero: ricerca-soccorso e polizia di sicurezza della navigazione.
Ricerca a soccorso
Nel corso dell’anno 2018, la Sala Operativa di Salò ha svolto la sua l’attività di coordinamento rispondendo a 1556 chiamate, in linea con le quantità dell’anno precedente. Quest’anno inoltre la Guardia Costiera è entrata nella maglia del Numero Unico di Emergenza 112 (leggi qui), ed anche la sala operativa ha visto l’introduzione del relativo portale che permette di ricevere informazioni più precise sulle emergenze in atto.
All’inizio dell’anno, inoltre, è stato introdotto un servizio via mail di diffusione degli avvisi di allerta meteo a campeggi, darsene, centri noleggio, ecc… con l’intento di prevenire potenziali situazioni di grave pericolo causate dagli agenti atmosferici.
Quest’anno il numero totale dei soccorsi è stato leggermente inferiore rispetto al 2017, i mezzi navali sono stati impegnati in 74 interventi si soccorso che hanno portato al salvataggio di 96 persone e 28 unità da diporto per un totale di 1718 miglia nautiche percorse pari a 227 ore di moto.
Anche il numero delle operazioni di ricerca e soccorso congiunte, ovvero quelle che hanno visto la compartecipazione di mezzi di altri Enti istituzionali deputati al soccorso e chiamati ad operare sotto il coordinamento del Centro di Coordinamento di Salò, ha subito un lieve calo, si tratta di 27 operazioni di cui 11 ricerche complesse ovvero quelle effettuate in particolari contesti caratterizzati da condizioni meteo critiche, che si sono prolungate per oltre un giorno e con il concorso di ulteriori unità di altre Amministrazioni dello Stato.
Il numero dei decessi è arrivato a 11 proprio nelle ultime settimane ma rimane un dato difficilmente contrastabile in quanto dovuto ad alcuni casi di suicidio e ad atri di malori durante la balneazione o l’attività sportiva subacquea.
Da notare che anche quest’anno si sono verificati diversi incagli, 6 per la precisione, di cui 4 in arco notturno, situazioni in cui la tempestività dell’intervento è essenziale per scongiurare conseguenze peggiori.
Le principali concause che generano le situazioni di emergenza sono per lo più di natura soggettiva:
- non accurata informazione circa le previsioni meteorologiche prima di intraprendere la navigazione; in tal senso le situazioni più rischiose per i diportisti sono state quelle connesse a cambiamenti delle condizioni meteomarine durante la navigazione: incrementi improvvisi del moto ondoso e dell’intensità del vento, soprattutto se in relazione al tipo di imbarcazione e alla mancanza di esperienza e perizia marinaresca;
- carente conoscenza delle zone ove si naviga in particolare riguardo alla morfologia dei fondali, causa di incagli che in taluni casi hanno causato danni rilevanti alle imbarcazioni, ma anche riguardo alle zone interdette alla navigazione in quanto destinate alle attività di balneazione, con evidenti rischi per l’incolumità dei bagnanti;
- mancanza di consapevolezza circa le proprie capacità fisiche e natatorie anche in relazione alle condizioni meteo in corso o previste;
- superficialità, imprudenza e scarsa perizia marinaresca nella conduzione di unità da diporto in particolare relativamente ai natanti a noleggio per i quali non sussiste l’obbligo del possesso di abilitazione alla conduzione;
- mancanza di rispetto delle norme sulla velocità in relazione anche alla manovrabilità del proprio mezzo, alla distanza di arresto, alla densità del traffico, alla visibilità e allo stato del lago.
Polizia di sicurezza della navigazione
Il Nucleo Mezzi Navali ha intensificato quest’anno l’attività di pattugliamento in risposta al grande numero di turisti presenti con l’intento di valorizzare l’attività di vigilanza e controllo finalizzata alla sicurezza della navigazione e balneazione, sia in termini preventivi che repressivi.
Sono state percorse a tale fine 6327 miglia pianificando i servizi di pattugliamento tenendo conto delle aree di maggior criticità del territorio di competenza ed in tal modo, alcune zone sono state maggiormente monitorate ed attenzionate, anche sulla scorta delle segnalazioni (ordinarie e saltuarie) pervenute alla Sala Operativa del Nucleo:
- golfo di Garda e litorale antistante Lazise e Sirmione: presenza di imbarcazioni all’interno della fascia riservata alla balneazione;
- litorale di Moniga del Garda e Lonato: presenza di numerose unità oggetto di locazione e di mezzi veloci tipo moto d’acqua;
- golfo della Romantica – San Felice del Benaco: presenza di imbarcazioni all’interno della fascia riservata alla balneazione e di mezzi veloci tipo moto d’acqua;
- golfo di Salò: violazioni della normativa locale relativa al rispetto dei limiti di velocità e produzione di moto ondoso;
- riserva naturale della Rocca e del Sasso di Manerba: mancata osservanza dell’ordinanza locale vigore che vieta l’ingresso nella riserva .
Sono state, pertanto, eseguite con continuità, intensificandone la frequenza nei fine settimana durante le giornate di maggior afflusso turistico, le attività di polizia marittima tese a prevenire le condotte pregiudizievoli per la sicurezza e favorire la corretta fruizione degli spazi acquei; le relative missioni operative sono state inserite in una programmazione settimanale tale per cui, sia durante le ore mattutine che pomeridiane/serali, veniva garantita la presenza di almeno una unità navale in acqua al fine di reprimere comportamenti potenzialmente lesivi dell’incolumità e della vita umana di bagnanti, subacquei ovvero conducenti e persone a bordo delle unità in conseguenza di illeciti compiuti in prossimità di aree interdette alla navigazione e zone soggette ad intenso traffico nautico ed altresì vigilando sul rispetto delle norme in materia di prevenzione degli abbordi in mare.
Il Nucleo ha eseguito 684 controlli elevando 150 sanzioni amministrative (in linea con l’anno precedente).
Le casistiche più rilevanti che sono state accertate riguardano:
- Navigazione non consentita in aree destinate alla balneazione
- Mancanza di documenti di bordo
- Navigazione in assenza di condizioni di sicurezza
- Navigazione in stato di ebrezza
- Utilizzo non conforme alla normativa vigente per moto d’acqua e traino di galleggianti.
Criticità
L’attuale assetto organizzativo del 1° Nucleo Mezzi Navali Guardia Costiera Lago di Garda, a seguito delle azioni di potenziamento in termini di risorse umane da parte del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, è stato caratterizzato da un rilevante incremento del numero dei militari in servizio a Salò che attualmente sono 29.
Tale sviluppo risulta a tutt’oggi inevitabilmente connesso ad una ponderata riflessione circa l’eventuale futuro ridimensionamento logistico della sede; ridimensionamento che possa cioè condurre alla collocazione del Nucleo in una struttura alternativa, più ampia e maggiormente confacente, da una parte alle esigenze di vita del personale in servizio (con possibilità alloggiative) dall’altra alle necessità che fanno capo alla potenziale elevazione delle competenze del Nucleo attualmente al vaglio del superiore Comando Generale.
Ed ulteriormente connessa a tale concreta evoluzione di competenze e responsabilità, appare anche la necessità di poter disporre di un ulteriore mezzo nautico minore tipo gommone, performante e tale da poter essere dispiegato in modo tempestivo e flessibile in più contesti lacuali, in particolare nella parte soggetta alla giurisdizione della Provincia Autonoma di Trento (Riva del Garda) in modo tale da poter garantire la copertura S.A.R. (ricerca e soccorso) in modo completo su tutto il bacino in tempi brevi e poter supportare il coordinamento delle operazioni di soccorso con un equipaggio in acqua anche nella parte estrema nord del lago e con un presidio estivo in suddetta zona con almeno 2 militari.
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