Il futuro del turismo, vecchio collettore e nuova politica
Lettera al direttore. Quale futuro per il turismo sul Garda tra sovraffollamento, problemi ambientali, strategie obsolete? La tendenza della domanda globale punta sempre più a qualità, sostenibilità, ambiente in salute. Il Garda è pronto?
Scrive un lettore:
“Penso che in questo momento – ha spiegato il ministro Centinaio, in visita nei giorni scorsi sul Garda veronese (leggi qui) – occorra fare tutto quello che serva per il rilancio del Lago di Garda, del turismo e per la tutela dell’ambiente. Tutto ciò che serve per far ripartire la nostra economia e il nostro turismo, credo che debba essere fatto, quindi anche il collettore”.
Perdoni sig. Ministro del turismo, ma Lei sa di cosa sta parlando, al di là dell’occasione per fare propaganda politica di fronte alla platea che l’ha invitata?
Come mai ignora informazioni che dovrebbe avere? Questo è gravissimo per una istituzione che si propone di guidare la prima realtà economica ed occupazionale dell’intera nazione, quale è il turismo.
Il turismo sul lago di Garda a partire dal lontano 2008 (pre-crisi) è in costante aumento ed ha garantito una maggiore crescita sul Garda rispetto al resto d’Italia. Il Garda da solo ha più presenze dell’intera Sicilia, il mercato del turismo extra alberghiero è cresciuto dal 2013 al 2016 del 168 %.
Non c’è niente da rilanciare, da far ripartire, né la nostra economia né il nostro turismo, sig. Ministro.
Far funzionare le istituzioni con competenza, questo è il compito che dovrebbe assolvere.
Il Garda oggi sta soffrendo a causa delle attività umane, ci sono seri problemi creati dal sovraffollamento turistico, l’inquinamento che il nuovo collettore dovrebbe affrontare ….” che Lei crede debba essere fatto”…!! risponde ad una visione che tocca solamente la superficie delle cose, i veri problemi stanno dietro le quinte, le associazioni di categoria che l’hanno invitata hanno anch’esse, purtroppo, una visione approssimativa ed interessata del problema. Sono onorati di averla invitata per chiederle qualche briciola che serve ai diretti interessati per mantenere in vita un sistema turistico ormai obsoleto nutrito da un sistema culturale della conservazione che difende solo la rendita acquisita, un sistema senza futuro. Le nuove tendenze che stanno ridisegnando il sistema turistico globale puntano sempre più alla qualità, ad ambienti il più naturali possibili.
I dispositivi elettronici che utilizziamo ogni giorno ci danno mille informazioni di “come stanno le cose”, della “differenza” tra un ambiente artificiale e un ambiente naturale.
La perdita di biodiversità è il vero impoverimento, è dalla diversità che emerge la qualità.
Non si tratta di un problema filosofico, ma politico.
Le alborelle rappresentano il primo anello della catena alimentare dei pesci predatori, e sono in forte calo, il Carpione, salmonide che esiste solo nel Garda si sta estinguendo. Il destino di questo salmonide unico al mondo è nelle mani di alcuni funzionari regionali, burocrati che contano più dei politici. Per loro questa emergenza non è che un aspetto di normale procedura burocratica.
Questa situazione fa la differenza tra un lago che vive ed un lago destinato a morire, destinato a diventare un acquario, dove si immettono pesci di allevamento alla faccia della qualità e di una natura incontaminata, tra l’indifferenza di sindaci, operatori e ambientalisti tutti d’accordo quantomeno sul concetto di sostenibilità, purché sia generica.
A queste criticità di importanza strategica per una istituzione si risponde con il caos.
È stato scritto di recente: “…al fine di realizzare un sistema di depurazione del lago di Garda in grado di togliere di mezzo rapidamente l’attuale condotta sub-lacuale, ormai fortemente deteriorata, ed evitare il rischio ormai certificato di un disastro ambientale di dimensioni apocalittiche…” (Sindaco di Salò).
E ancora: “Scarichi a lago a Desenzano, al via i primi interventi. Il Comune di Desenzano ha autorizzato due interventi che nei prossimi mesi riguarderanno la rete fognaria e i relativi scarichi a lago dei Rogazionisti e della Spiaggia d’Oro, ad opera del gestore della rete, Acque Bresciane Srl”.
“I costi (Toscolano-Maderno): intervento per minimizzare il rischio che le incrostazioni possano diminuire sempre di più lo spessore delle condotte, 1.800.000 euro. Inizialmente ammontavano a 1.000.000 euro. A seguito delle contestuali ispezioni, si è reso necessario l’implementazione d’investimento”.
Il vecchio collettore negli anni ’80 era partito con un preventivo di spesa di 9 miliardi di lire è costato quasi 300 miliardi, si è saputo poi con Tangentopoli il perché.
Come può risollevarsi la nostra nazione se le istituzioni funzionano in questa maniera? Non è difficile capire quali siano le conseguenze di queste scelte, si svuotano le casse dello Stato, quindi di noi contribuenti, perde valore e credibilità la capacità delle istituzioni di dare risposte adeguate, si bruciano le opportunità di progetti di crescita vera che guardano al futuro.
Il Garda oggi non ha bisogno di incompetenti ma di persone con la spina dorsale diritta che sappiano guardare al futuro con competenza serietà e dignità, che sappiano costruirlo e non subirlo, nel rispetto della natura che deve essere rispettata e non sfruttata“.
Fiorenzo Andreoli
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