In attesa delle presentazioni ufficiali di schieramenti e candidati, a Salò per ora fa scalpore una… mancata candidatura.
È quella di Gianluigi Pezzali, classe 1946, agente di commercio in pensione, storico esponente della destra locale, sempre in lista dal 1972, come candidato sindaco del Movimento Sociale Italiano prima e del Movimento Salodiano Indipendente poi.
Era da quasi mezzo secolo che Pezzali, segretario del Msi salodiano per un ventennio, si proponeva puntale agli elettori ad ogni tornata amministrativa. Ha trascorso una vita sui banchi dell’opposizione, sempre coerentemente a destra: «Credo di aver fatto sempre il mio dovere, interpretando l’opposizione seguendo il motto di Almirante “Protesta e proposta, proposta e protesta”».
Alle ultime elezioni, nel 2014 non era entrato in Consiglio per 7 voti, ma lui ha continuato a fare quello che aveva sempre fatto: mozioni, lettere, manifesti, denunce.
Fino al 2018 non si è perso un Consiglio comunale. Poi ha smesso, «deluso dalla pochezza degli argomenti delle opposizioni, che si sono dimostrate “minoranze” nel senso letterale della parola». Inaccettabile, per uno abituato a battagliare in aula fino a notte fonda, assistere a «Consigli comunali che finiscono prima di cominciare».
Ora Pezzali rinuncia all’impegno in prima persona. Ma non alla politica: «Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto. Non faremo i consiglieri comunali – dice -, ma tutto il resto si».
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