M5S: “Il problema sono gli scarichi abusivi, non il collettore”
LAGO DI GARDA - Il Movimento 5 Stelle di Desenzano del Garda: "L'urgenza non è il nuovo progetto per la depurazione, ma i numerosi scarichi fognari che ogni giorno riversano in acqua elevate quantità di reflui non depurati, ormai da decenni".
Ecco il comunicato diffuso dai grillini desenzanesi.
“In questi giorni si stanno svolgendo importanti lavori di monitoraggio e manutenzione della condotta sub-lacuale del collettore intercomunale del Garda (leggi qui), ovvero quel grosso tubo disteso sul fondale del nostro lago che mette in comunicazione il collettore fognario della sponda bresciana con quello della sponda veronese, per trasportare una parte dei reflui bresciani direttamente al depuratore di Peschiera.
Per anni si sono fatte molte ipotesi sullo stato di salute di questo tubo e sulla possibilità di perdite o rotture e sulle possibili disastrose conseguenze sullo stato di salute del nostro lago, importante risorsa idrica per l’intera nazione; queste supposizioni sono state brandite e sventolate ripetutamente evocando imminenti catastrofi per giustificare l’urgenza di realizzare il nuovo depuratore e sistema di collettamento, necessario per dismettere al più preso la condotta sub-lacuale. Ora che si è finalmente riusciti ad andare sul fondo a verificarne le reali condizioni e che sono stati fatti quegli interventi di ripristino necessari, dopo che per 40 anni non è stato fatto nulla, a garantire il buon funzionamento della condotta, la sub-lacuale viene definita dai tecnici come “in ottimo stato”. Cade quindi un altro dei fantasiosi pretesti invocati da chi sta gestendo da anni ormai questa vicenda per giustificare soluzioni abbozzate e senza senso, motivate solamente dalla volontà di impegnare al più presto i 100 milioni di Euro promessi dal Ministero.
Intervenire sul sistema di depurazione del Garda è tuttavia importante e necessario, ma non certo per le motivazioni da sempre portate come verità assolute, smentite dai fatti alla prima occasione, bensì per una situazione generale, che riguarda tutta la sponda del lago, che denunciamo e documentiamo da molto tempo, e che riguarda l’elevato numero di scarichi fognari più o meno diretti che ogni giorno riversano in acqua elevate quantità di reflui non depurati, ormai da decenni. Un impatto ambientale enorme di cui si è sempre ignorata l’entità, preferendo spostare l’attenzione mediatica verso mega-opere che avrebbero di conseguenza garantito anche mega-finanziamenti.
Ultimo caso solo in ordine di tempo uno sversamento che non lascia spazio a interpretazioni, in corrispondenza del martoriato scarico a lago della Maratona a Desenzano. Come questo tante altre situazioni analoghe caratterizzano le sponde del Garda e sottopongono da anni ormai le nostre acque ad uno stress e impatto questi sì, allarmanti. Tornando alla questione del nuovo depuratore e collettore, in questo momento arenata sul braccio di ferro tra gli enti responsabili della depurazione e i comuni del corso del Fiume Chiese, loro malgrado coinvolti in questa vicenda. Si continua ancora oggi a reputare insostenibile l’ipotesi di utilizzare il lago come corpo recettore finale di una parte delle acque depurate risultato del trattamento da parte di uno o più nuovi depuratori, ma si tollera allo stesso tempo da anni che decine di scarichi più o meno abusivi riversino quotidianamente a lago centinaia di litri di fognature miste non depurate .
Tutto questo mentre si continua a considerare il Fiume Chiese come unico corpo recettore possibile, nonostante proprio in questi giorni si sia dimostrata l’esistenza di un collegamento diretto tra lo stato del fiume durante il periodo estivo e la grave epidemia di legionella che, unico caso al mondo, pochi mesi fa si è estesa in tutta la provincia causando centinaia di ricoveri e alcuni morti. Restiamo in attesa che anche l’ultimo baluardo di questa assurda vicenda venga messo in discussione, come chiediamo ormai da tempo, e si inizi a ragionare seriamente su ipotesi alternative a quelle su cui ci si è concentrati finora, coinvolgendo i comuni e i territori per trovare una collocazione definitiva e sensata al nuovo sistema di depurazione, che serva a risolvere nel minor tempo possibile il problema decennale degli scarichi diretti a lago lungo le sponde del Garda”.
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