Nessuna decisione. Tutto rimandato a dopo le elezioni. Il Consiglio comunale ha scelto di non scegliere. Benito Mussolini resta cittadino onorario di Salò.
Per la revoca dell’onorificenza assegnatagli dal commissario prefettizio Salvatore Punzo 95 anni fa, il 23 maggio 1924 (puoi leggere qui il decreto di conferimento), bisognerà attendere ancora.
La maggioranza si è avvalsa di quanto previsto dall’articolo 58 del regolamento del Consiglio comunale (lo puoi scaricare dal sito del Comune, a questo link), ovvero della «questione pregiudiziale e sospensiva», come richiesto dal capogruppo di maggioranza, Gualtiero Comini: «Questa mozione ha causato una diatriba tra le diverse fazioni in campo che ha creato forte pregiudizio e pesante turbativa alla situazione politico-amministrativa della nostra città».
Comini ha parlato di «un pesante condizionamento del dibattito politico cittadino, che invece ha bisogno, per essere costruttivo, di potersi concentrare sui problemi della cittadinanza. Dunque, dato che la mozione non riveste carattere di urgenza, chiediamo che il tema venga rinviato all’attenzione della prossima Amministrazione».
Contrari alla sospensiva, ovviamente, i tre di Scelgo Salò, tra cui Stefano Zane, firmatario della mozione che chiedeva la revoca della cittadinanza onoraria (leggi qui), che ha parlato di «atteggiamento pilatesco da parte di una maggioranza che se ne lava le mani».
Per Zane le motivazioni addotte per rimandare la discussione nel merito della questione sono «ridicole e offensive nei confronti del Consiglio comunale. La verità – ha detto Zane – è che la maggioranza non ha trovato il coraggio di esprimere una posizione chiara».
Questione chiusa, dunque? Difficile. Anzi, l’impressione è che la questione terrà ancora banco.
Il sindaco Cipani ha promesso che, se dovesse essere rieletto, non si sottrarrà a una discussione sull’argomento.
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