Dopo 222 anni, oggi rivedremo Porta Verona col suo Leone
PESCHIERA - Sabato 27 aprile l'inaugurazione del restauro monumentale conservativo di Porta Verona e la ricollocazione del Leone di San Marco, distrutto dalle truppe napoleoniche.
L’evento inizierà alle 17.30 presso la Palleria, sede degli Alpini di Peschiera d/G, con una importante conferenza in cui verrà illustrato il lavoro che ha portato alla realizzazione della scultura marciana, nonchè delle modalità di restauro conservativo applicate.
A fine conferenza, alle 19.30, ci si sposterà davanti Porta Verona per la cerimonia di rimozione del “velario”.
“Siamo arrivati al termine del cantiere e dell’attesa – annuncia il vicesindaco Filippo Gavazzoni -. Finalmente potremo vedere Porta Verona, così come non l’abbiamo mai vista prima, ripulita, restaurata e di nuovo in possesso, 222 anni dopo, della sua effige marciana, il Leone di San Marco”.
Inoltre, curiosità, sarà anche letto il messaggio lasciato nella “capsula del tempo” incastonata, a futura memoria, dietro la scultura.
L’intervento è stato minuzioso: si sono sanate le parti ammalorate e “ricucite” le piccole fratture marmoree, inoltre è stata rimossa la “stampella” in ferro, per ripristinare l’arco nella sua interezza.
L’allestimento del cantiere di Porta Verona per il restauro monumentale conservativo e la ricollocazione del Leone di San Marco era iniziato il 12 febbraio.
Contestualmente al lavoro di restauro della facciata, nel laboratorio di scultura il leone di marmo ha preso forma. La prima parte della scultura è stata realizzata con una macchina che ha sgrezzato e modellato in modo grossolano l’effige, secondo il modello 3D realizzato dalla scannerizzazione dell’opera vincitrice del concorso promosso dal Comune di Peschiera del Garda, presso l’Accademia delle Belle Arti di Verona, per la realizzazione di un’opera nuova, secondo i canoni scultorei in uso nel XVI secolo, a tributo del simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia.
Sulla trabeazione di Porta Verona è ancora presente la scritta latina che così ammonisce: “disce haec moneat praecelsa leonis imago ne stimules veneti cev leo in hoste vigent (questa eccelsa immagine del leone ti dissuada dal provocare i veneti, giacché essi contro il nemico hanno il vigore del leone)”.
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