La Marina Militare svela i segreti dei fondali del Garda
LAGO DI GARDA - Un’indagine batimetrica dei fondali, realizzata dalla Marina Militare e dall’Università Cattolica, ha prodotto una fotografia inedita del lago: immagini, dati e grafici per simulare le mutazioni delle acque del Benaco dovute ai cambiamenti climatici.
Ne dà notizia CattolicaNews, il magazine online dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
«Il Garda come non l’avete mai visto. Abituati alle immagini da cartolina, quelle del fondo del lago, registrate dalla Marina Militare, hanno un dettaglio e una qualità che non ha precedenti in tutte le campagne finora effettuate e mostrano dei particolari inediti, come canali, rilievi subacquei e anche crateri.
Alcuni di questi particolari potranno aiutare a ricostruire con precisione la storia geologica della formazione del lago di Garda e, in correlazione con altri dati relativi al sedimento, già raccolti dalla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università Cattolica in collaborazione col CNR nel progetto Green Lake, ricostruire sismi avvenuti in passato e tracciare una mappa di rischio specifica per il Garda. Di fronte agli eventi improvvisi e violenti registrati sul lago nei giorni scorsi, questi dati serviranno per fare accurate simulazioni e lanciare allarmi prima che i fatti accadano, come già avviene in altri Paesi.
Le ricerche sostenute con il progetto strategico d’Ateneo ACCURATE – Accurate Climate Change Unified Risk Assessment for Territory and Environment in sub-alpine lakes, hanno l’obiettivo di realizzare una simulazione accurata del moto delle acque del bacino del lago di Garda, in relazione a eventi climatici estremi o di pericolo per la popolazione. La rilevazione, affidata alla Marina Militare, inoltre, contribuirà alla sicurezza della navigazione e per la tutela dell’ambiente lacustre
Nei prossimi giorni avrà inizio l’ultima fase della rilevazione del fondale del lago di Garda. Dopo Riva del Garda, Gargnano e Salò fino all’isola del Garda, si procederà con i comuni di Manerba, Sirmione e Bardolino.
«Le caratteristiche climatiche di un lago subalpino, un invaso circondato da montagne medio-alte e/o morene, sono determinate sia da temperatura, pressione e umidità dell’aria, cioè dalle caratteristiche atmosferiche a grande scala, sia dalle stesse a piccola scala, e sono fortemente influenzate dalla temperatura dell’acqua, che costituisce una parte significativa della massa del sistema» spiega Alfredo Marzocchi, docente di Fisica matematica.
«L’inerzia termica dell’acqua è infatti responsabile di fattori di mitigazione che consentono alle specie viventi di sopravvivere in un ambiente altrimenti ostile (si pensi alla coltivazione dell’ulivo sul Garda). La temperatura dell’acqua influisce poi a sua volta sulla circolazione del vento a piccola scala. Tuttavia, un agente di rilievo nell’azione climatica è costituito anche dalla circolazione delle acque, che può divenire cruciale in caso di eventi avversi quali proliferazione algale o batterica e dispersione di inquinanti. Inoltre, un bilancio idrico fortemente alterato da condizioni climatiche estreme, quali piogge torrenziali o siccità di lunga durata, può avere un impatto devastante sia sulle attività umane sia sulla solidità del territorio adiacente. Per questo, il moto delle acque è uno dei motori fondamentali per l’influenza del clima e dei suoi cambiamenti sul sistema in esame» conclude il professor Marzocchi.
Le grandi profondità di un lago subalpino e i grossi gradienti di profondità rendono imprecisa la rilevazione con boe, cosicché i dati riportati sulle carte nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare fino a ora sono state delle approssimazioni.
La nuova rilevazione dei fondali, quindi, consentirà l’aggiornamento delle basi dei dati batimetrici e della relativa cartografia, contribuendo a rendere più sicura la navigazione sul lago, ma servirà anche a tutelare maggiormente l’ambiente lacustre. Con una batimetria precisa, infatti, si possono simulare sia le correnti profonde che quelle di superficie e creare dei modelli precisi sul moto dell’acqua e la sua temperatura, sulla diffusione di inquinanti e altro ancora.
Per l’esecuzione dei suddetti rilievi idrografici, un team di specialisti e l’imbarcazione dell’Istituto Idrografico della Marina sta completando sul Lago di Garda fino alla fine di maggio per portare a termine il rilievo di tutto il lago, della parte più profonda a Nord, tra la sponda trentina (Riva del Garda/Torbole) e la sponda lombarda (Salò) e veneta (a sud di Malcesine)».
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