Brutte storie, bella gente. Incontri ordinari di una professione straordinaria
RIVA - Domani, martedì 21, a Riva, si parla del lavoro dell'assistente sociale con Gianfranco Mattera, che presenta il suo libro, in cui racconta le sfide quotidiane che affronta che fa la sua professione.
Il Servizio socio assistenziale della Comunità Alto Garda e Ledro invita la cittadinanza ad un incontro pubblico sul tema della professione dell’assistente sociale, tramite la presentazione di un libro “Brutte Storie Bella gente. Incontri ordinari di una professione straordinaria”.
L’incontro si terrà martedì 21 maggio alle ore 17 presso la sala conferenze della Rocca di Riva del Garda, piazza Cesare Battisti, 3/a. Parteciperà all’incontro l’autore Gianfranco Mattera.
Gianfranco Mattera è un assistente sociale che vanta una ventennale esperienza professionale in vari Enti pubblici del Trentino ed attualmente è dipendente del Comune di Trento. Sorprendenti e commoventi, ironiche e appassionate: la raccolta di storie vere contenute nel suo libro presenta le sfide quotidiane di un Assistente Sociale: un uomo impegnato a fronteggiare le problematiche delle persone comuni che si rivolgono ai Servizi di assistenza. La povertà, l’immigrazione, la malattia psichiatrica, la solitudine, l’handicap, la separazione, l’affidamento familiare.
Questi, tra gli altri, i temi di scottante attualità trattati dal punto di vista di chi nei Servizi Sociali ci lavora. A ciascuno di essi corrisponde un volto, una persona: un’avventura di sofferenza, di coraggio. Rinunciando ad ogni tentazione di autocelebrazione della professione, Gianfranco Mattera apre alla conoscenza di un mondo sconosciuto andando oltre gli stereotipi e i luoghi comuni.
La figura dell’assistente sociale viene ogni tanto vista con una certa ostilità, soprattutto da chi versa in condizioni disagiate: è quella che si fa i fatti suoi, che gli può portare via i bambini, che viene a casa a controllare come si vive, che si fa, che cosa mangiano i figli. Un’eterna minaccia, insomma. In realtà non è così. Forse si ha questo pensiero perché non si sa bene chi è e cosa fa l’assistente sociale. Questo professionista ha come compito aiutare chi è in difficoltà, che si tratti di un singolo, di un nucleo familiare o di un gruppo di persone. Il suo ruolo è quello di mettere nelle mani di chi vive ai margini della società per qualsiasi motivo gli strumenti per affrontare i suoi bisogni e per migliorare la sua condizione di vita. In particolare, lavora soprattutto con minori fragili, soggetti con problematiche di tipo psichico e di dipendenza, portatori di disabilità, anziani, immigrati, persone che scontano una pena detentiva alternativa, famiglie.
L’attività dell’assistente sociale pertanto è favore di una vasta platea di cittadini che vivono in condizioni di disagio economico e sociale. Un compito, dunque, davvero arduo, anche perché l’assistente sociale non si trova mai davanti due persone uguali: ogni assistito ha un suo mondo alle spalle, ha un vissuto diverso dagli altri, ha un contesto specifico, ha un modo di reagire tutto suo. Per questo ci vuole la formazione adeguata, che oggi bisogna acquisire all’università sia con una laurea triennale sia con quella magistrale se si vuole diventare assistente sociale specialista.
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