Progetto Lonato: “Area cave: a Lonato l’alternativa c’è!”
LONATO - Direttamente dal cuore pulsante di un territorio martoriato da cave e odori nauseabondi, venerdì 21 giugno, presso la sala parrocchiale di Castel Venzago, la lista civica di opposizione Progetto Lonato - presente in Consiglio con Flavio Simbeni e Andrea Locantore - ha lanciato l'alternativa per il futuro dell'area cave della cittadina lacustre.
Pubblichiamo il comunicato di Progetto Lonato.
“Per voce di Flavio Simbeni, la civica ha ribadito che occorre uscire una volta per tutte dall’immobilismo politico sulle cave dell’attuale Amministrazione comunale di centro-destra, la quale ha gestito nelle segrete stanze il cantiere dell’Alta Velocità, non coinvolgendo i cittadini sulle scelte e sulle compensazioni, che alla fine sono rimaste poca cosa; la montagna ha partorito un topolino!
Non di meno, la maggioranza del Sindaco Tardani ha fatto rimbalzare il decennale cantiere TAV da Campagna alle cave Vezzola, e viceversa, in meno di 6 mesi, senza tenere conto della vicinanza con la trentennale bomba ecologica del Traversino e del pasticcio che l’Amministrazione comunale stessa ha creato dando prima un permesso di tombamento del laghetto della cava coinvolta nel cantiere – sequestra in autunno 2018 e risequestrata dalla Procura a maggio 2019 – per poi non controllare qualità e quantità dei materiali scaricati in cava.
Oltre a ribadire più controlli sul territorio, quando noi saremo in maggioranza, il Comune di Lonato garantirà un futuro ambientalmente sostenibile all’area cave di Lonato con un patto pubblico-privato che farà diventare fruibile il sito a tutta la cittadinanza lonatese, turisti e sportivi. Basta quindi con l’idea del centro-destra lonatese degli ultimi 14 anni, secondo il quale su un’area privata non si possono attuare progetti collettivi e di recupero ambientale.
Prima però dovranno essere portate a termine le dovute eventuali bonifiche ambientali: il Comune farà il suo, i privati faranno la loro dovuta parte.
Un esempio fattibile di come potranno essere recuperate le cave di Lonato è stato portato dall’ospite Fabio Capra, attuale assessore al Bilancio della città di Brescia. Capra, che fu tra i principali promotori del recupero dell’attuale Parco delle Cave di Brescia, ha sottolineato come vi siano delle similitudini tra l’area cave del capoluogo con quella lonatese e che per realizzare un Parco alle cave bresciane si è adoperato un grande lavoro di mediazione tra le parti che ha portato infine il Comune di Brescia a diventare proprietario delle cave in cambio di volumetria non speculativa concessa agli operatori ma con finalità sociale, come la casa di riposo da duecento posti, attività ricettive e sportive.
L’architetto Davide Sigurtà di Progetto Lonato ha sottolineato come anche nell’area cave di Lonato ci siano operatori che già hanno provato a recuperare ambientalmente le cave e altri che hanno continuato ad interessarsi solo del proprio orticello; si dovranno trovare delle mediazioni e tramite la leva urbanistica garantita dalla pianificazione territoriale, si potrebbe avere un polmone verde del Comune di Lonato con attività turistiche, ricettive, sportive, percorsi ciclo-pedonali; da ricordare come i Comuni incassino oneri da escavazione che sono vincolati per legge al bilancio comunale per operazioni di risanamento ambientale e questi verranno tutti verificati a partire da domani dalla lista di opposizione perché vogliamo sapere come le amministrazioni di centro-destra lonatesi li hanno gestiti.
La serata è terminata non senza togliere qualche sassolino dalla scarpa, perché, per un problema così sentito come quello ambientale e del recupero dell’area cave, ci si sarebbe aspettati una maggior partecipazione dalla popolazione e magari, come sottolineato da Sigurtà di Progetto Lonato, poter ascoltare le opinioni dei leoni da tastiera che ci attaccano in continuazione sui social per la nostra idea di futuro, ma che nel momento del confronto se ne stanno a casa comodi.
L’alternativa – conclude Progetto Lonato – è pronta, consapevole che occorre ripartire dai soli 52 voti che sono mancati nel 2015 per diventare maggioranza a Lonato nel 2020″.
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