Fugatti decide la cattura dell’orso M49. Polemica in Trentino
TRENTINO - Il presidente della Provincia di Trento ha dato mandato di predisporre l’ordinanza: “Esiste un reale problema di ordine pubblico. Il ministero non risponde, mi prendo io la responsabilità. Agiamo da soli”. Il ministro Costa: "Non può farlo"
L’orso M49 sarà catturato. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, venerdì 28 ha informato la giunta provinciale di aver dato mandato di preparare l’ordinanza di cattura dell’orso più problematico del Trentino.
Da subito la squadra Orso del Corpo forestale si attiverà per individuare il plantigrado e procedere alla cattura. L’orso si è reso protagonista ad oggi dell’80 per cento dei danni causati dai grandi carnivori nella provincia di Trento. “Il comportamento dell’animale – ha motivato il presidente Fugatti – è tale da creare un concreto pericolo di ordine e sicurezza pubblica. La stagione degli alpeggi è appena iniziata e non possiamo permettere che M49 tenga in ostaggio pastori ed animali. Abbiamo ripetutamente segnalato al ministro Costa la situazione, chiedendo l’autorizzazione alla cattura. Anche Ispra ha espresso forte preoccupazione. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta e quindi abbiamo deciso di agire, assumendoci le nostre responsabilità. Era necessario dare risposte ai cittadini sempre più allarmati”.
L’ultima incursione dell’orso è del 17 giugno scorso. E’ ’assessore provinciale all’agricoltura, Giulia Zanotelli, a riferirla in conferenza stampa: “Da tempo abbiamo messo in atto tutte le possibili misure di prevenzione e dissuasione. Inutilmente. L’orso si è mostrato sempre più ‘confidente’, come a malga Arnò, nel Comune di Sella Giudicarie. Quel giorno, nonostante la presenza del pastore e di altre persone all’interno dell’alpeggio, l’orso si è avvicinato pericolosamente alla stalla dove erano ricoverati animali da allevamento”. Da qui la decisione di accelerare i tempi. Ancora Fugatti: “Abbiamo raccolto in questi tempi le preoccupazioni di pastori, intenzionati ad abbandonare i pascoli, e dell’intero settore della zootecnia. Non potevamo più attendere ed agire, come è già successo in passato, solo dopo un’aggressione a persone”.
L’orso M49 ha iniziato a manifestare un “comportamento critico” già dallo scorso anno. Lo testimoniano i report del Servizio foreste e fauna: “L’animale ha creato forte problematicità sia sul fronte della dannosità, sia su quello, più preoccupante e rilevante, della frequentazione di immobili destinati ad abitazione stagionale o a posto di lavoro”.
Nel frattempo la Lac – Lega Abolizione Caccia ha avviato una petizione sulla piattaforma change.org: “Siamo stufi dei continui piagnucolamenti dell’assessora e del presidente Fugatti: nulla di tutto quello che è necessario è stato fatto, con il preciso intento di lasciar aggravare la situazione, esasperare gli allevatori e infine catturare, o uccidere un orso, solo per avere un trofeo da esibire all’elettorato più aggressivo”
Scrive inoltre la Lac: “M49 ha l’unica colpa di comportarsi da orso e non è possibile perseguitarlo perché esiste“.
Potete leggere e firmare qui la petizione.
La posizione del ministro Costa
Per il ministro dell’ambiente Sergio Costa il plantigrado non può essere catturato. Ecco cosa scrive il ministro sulla sua pagina Facebook:
“Catturare l’orso M49 senza una deliberazione ufficiale da parte dei tecnici della conferma della sua pericolosità è solo un’inutile forzatura. Non bastano tweet, post e interviste. Su un tema così rilevante bisogna lavorare con professionalità e rispetto delle regole.
Tra il Ministero dell’Ambiente e la provincia di Trento i rapporti in queste settimane sono stati costanti. L’interlocuzione non è mai mancata anche se può capitare che i punti di vista possano essere differenti.
Abbiamo risposto sempre attraverso atti amministrativi e nelle giuste sedi istituzionali. Senza dichiarazioni altisonanti, ma lavorandoci ogni giorno.
Il presidente della provincia di Trento ha dato ordine di catturare l’orso M49 ma non può farlo. M49 è da tempo attenzionato e l’Ispra, interpellato dal Mattm, ha sempre e costantemente prodotto pareri e relazioni, debitamente comunicate alla provincia autonoma di Trento, e nelle prossime ore, presumibilmente già domani, ce ne sarà una aggiornata e sollecitata da quanto emerso nell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
In quel contesto le istituzioni locali avrebbero provato che l’orso potrebbe essere pericoloso per la pubblica incolumità perchè eccessivamente confidente. Fino ad oggi lo è stato sì, ma non con l’uomo, sebbene si sia avvicinato e sia entrato, in cerca di cibo, in strutture come una stalla e una casa estiva in quel momento non abitata. E’ una differenza sostanziale: perchè se l’orso è considerato dannoso, cioè che provoca dei danni, risarcibili, non ne è prevista la cattura. Se è pericoloso, invece sì.
La decisione da prendere sta tutta in questa domanda a cui sono i tecnici specializzati e quindi l’Ispra, che devono dare una risposta: l’orso è pericoloso per l’uomo? Si avvicinerebbe a una casa abitata? A una scuola, a un gruppo di persone in gita?
Anche il comitato convocato ad hoc dal prefetto di Trento non ha ancora preso una decisione sulla cattura, perchè sono i tecnici a dover esaminare, valutare, e parlare. Il loro parere è dirimente.
Il presidente della provincia di Trento vorrebbe catturare oggi M49 – e mai e poi mai si parla di abbattimento – per farlo vivere in cattività, in uno spazio grande ma recintato e continuamente monitorato. Ma ribadiamo che non può e non deve farlo senza una deliberazione del prefetto per motivi di sicurezza pubblica o dopo una precisa analisi dell’ispra, il cui ruolo è fondamentale. Quindi confido nel prosieguo della collaborazione istituzionale e senza strappi e che nei prossimi giorni la scienza si esprima e indichi la strada da percorrere.
Le tappe della vicenda M49
Ecco la ricostruzione della vicenda dell’orso M49, così come l’ha diffusa la Provincia Autonoma di Trento.
L’orso è stato catturato e radiocollarato il 27 agosto 2018 e di seguito costantemente monitorata. Grazie al collare è stato possibile risalire all’autore di una serie di episodi nelle zone del Chiese e della Bassa Rendena, con l’uccisione di numerosi animali da allevamento (mucche e pecore). Il monitoraggio ha consentito anche di seguire M49, mettendo in atto una serie di azioni di dissuasione, che “tuttavia non hanno determinato alcuna modifica comportamentale dell’esemplare”.
Il 22 febbraio 2019, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ha scritto la prima lettera al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, chiedendo l’autorizzazione alla cattura di M49, sulla base delle condizioni contenute dal Piano di Azione PACOBACE.
Da allora, si sono susseguite tutta una serie di note di integrazione del report originario che hanno aggiornato Ministero ed Ispra, rispetto all’evolversi della situazione.
La seconda lettera al ministro è datata 15 aprile, seguita da una terza (30 maggio) in cui si ricordavano i danni causati dall’orso dal momento del risveglio invernale.
Il presidente Fugatti si è mosso anche in sede locale. Il 17 giugno ha scritto una lettera al prefetto chiedendo la convocazione del Comitato ordine e sicurezza pubblica. Nella seduta del 21 giugno, il comitato ha rilevato come “emerga un quadro veramente preoccupante sotto il profilo della sicurezza e della pubblica incolumità” in relazione ai comportamenti di M49. Anche il rappresentante di ISPRA, sentito in occasione del Comitato, ha evidenziato come “l’orso può costituire un rischio reale” e che “i comportamenti tenuti dall’esemplare M49 potrebbero giustificare forme di intervento più forti”.
Pochi giorni dopo (27 giugno), il presidente Fugatti invia una nuova lettera al ministro Costa (e per conoscenza al Ministro degli Interni) in cui si segnalava l’inefficacia delle misure di dissuasione e prevenzione messe in campo dalla Provincia autonoma di Trento. La richiesta è sempre stata la stessa: una risposta definitiva a stretto giro di posta.
Da parte del Ministero, fino ad ora, non sono arrivate risposte. A Trento sono solo pervenute note interlocutorie a firma del direttore generale della Direzione per la Protezione della natura e del mare, pur riconoscendo il ricorrere delle condizioni previste dal PACOBACE e il tenore del parere di ISPRA.
“In assenza del definitivo riscontro da parte del Ministero – conclude il presidente Maurizio Fugatti – è necessario l’intervento urgente, al fine di evitare che dal comportamento dell’orso M49 possano derivare conseguenze irreparabili”.
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