Orso M49: da marzo a ieri 16 tentativi di intrusione in abitazioni o strutture produttive
TRENTO - Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti: "E' una questione di sicurezza pubblica". Per dare attuazione all'ordinanza di cattura è stata scelta la modalità delle trappole a tubo. In Trentino ci sono fra i 60 ed i 78 orsi.
Un orso incline ad avvicinarsi alle strutture produttive e alle case private, autore di 16 tentativi di intrusione in immobili da marzo 2019 a ieri, di cui 6 in abitazioni.
Questi i dati relativi all’orso M49, per il quale è stata emessa un’ordinanza di cattura, presentati oggi, giovedì 4, dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti (nella foto sopra), insieme agli assessori della Giunta provinciale e ai responsabili del Servizio foreste e fauna.
“Sono dati che dimostrano in maniera inequivocabile come questo soggetto – ha spiegato il presidente Fugatti – rappresenti una minaccia alla sicurezza di chi lavora o abita in questi luoghi. Firmando l’ordinanza, che rispetto al passato viene posta in essere prima che l’orso aggredisca delle persone, riteniamo di aver fatto, con responsabilità, quello era corretto e giusto fare per tutelare la sicurezza pubblica, anche nel rispetto di quanto previsto dal Piano PACOBACE, che regola, in accordo con il Ministero per l’Ambiente, la gestione dei plantigradi. C’è una forte situazione di disagio sul territorio per quanto sta avvenendo – ha aggiunto Fugatti – e siamo impegnati, grazie ad una struttura provinciale molto competente, che ringrazio a nome della Giunta, a gestire questo disagio”.
Nel 2018 e nel 2019, come hanno spiegato il dirigente generale Romano Masè, insieme a Claudio Groff del Servizio foreste e fauna, tutti i tentativi di intrusione in immobili registrati in provincia sono attribuibili ad M49, nonostante in Trentino vi siano fra i 60 ed i 78 plantigradi.
Inoltre, nel 2019, sempre ad opera di M49, si sono registrati danni ad 8 patrimoni apistici, 13 predazioni di animali domestici e 7 altri episodi di danneggiamento.
“Per dare attuazione all’ordinanza di cattura – ha spiegato infine Giovanni Giovannini, dirigente del Servizio foreste e fauna – è stata scelta la modalità delle trappole a tubo, il sistema migliore sia in relazione alla sicurezza degli operatori che a quella dell’animale”.
[themoneytizer id=”16862-1″]
[themoneytizer id=”16862-16″]
I commenti sono chiusi.