Toscolano e Venezia, di nuovo insieme nel nome della carta fatta a mano
TOSCOLANO - Siglato un Protocollo d’Intesa tra l’Accademia di Belle Arti di Venezia, Fondazione Valle delle Cartiere e Toscolano 1381. Si rinsalda l'antico legame tra Venezia e Toscolano, per secoli polo cartaio della Serenissima.
È proprio un “ritorno a casa” il Protocollo d’Intesa siglato nella sede dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Dopo le attività svolte in collaborazione con la Scuola di Grafica – indirizzo in Edizioni e Illustrazione per il Libro e la Grafica d’arte del Prof. Giovanni Turria (tra cui importanti lavori per il Corpo dei Vigili del Fuoco, le edizioni per “Print e Poetry” con il poeta Antonio Riccardi, la stampa dell’incipit del nuovo libro di David Leawitt per SEM libri), si è giunti alla sottoscrizione di un formale patto di collaborazione.
L’accordo è stato sottoscritto lunedì 8 luglio dal Direttore della prestigiosa accademia veneziana, Giuseppe La Bruna, dal Sindaco di Toscolano Maderno e Presidente di Fondazione Valle delle Cartiere, Delia Castellini, e da Filippo Cantoni fondatore di Toscolano 1381.
L’intesa intende riallacciare un legame tra due territori, quello di Venezia e quello di Toscolano Maderno, avviatosi nel lontano Quattrocento e durato fino alla fine del Settecento (cioè fino alla caduta della Serenissima Repubblica di San Marco) e avente come trait-d’union la fornitura di carta fatta a mano prodotta dai Mastri Cartai di Toscolano Maderno, nella Valle delle Cartiere.
A distanza di secoli (e nell’era digitale), Toscolano e Venezia tornano a legarsi nel nome della stessa tradizione cartaria di un tempo.
Da una parte l’Accademia di Belle Arti di Venezia, una tra le più importanti istituzioni artistiche italiane, fondata nel 1750 e oggi eccellente centro di formazione artistica (1400 studenti da tutto il mondo, in costante crescita).
Dall’altra Fondazione Valle delle Cartiere e Toscolano 1381, un modello pubblico-privato di collaborazione che tutela la tradizione cartaria di Toscolano Maderno (ben sei secoli di esistenza) tramite le attività culturali promosse dal Museo della Carta (oltre 20.000 visitatori/anno) e la rinascita produttiva realizzata da Toscolano 1381 (start up che in alcuni anni di lavoro e ricerca ha riattivato la produzione tradizionale di carta fatta a mano, tramite giovani under 35 – in primis il Mastro Cartaio Marco Castellini – che hanno voluto portare nel futuro una tradizione del passato, quella cartaria, che rischiava di scomparire).
Nel 2019, dunque, i Mastri Cartai di Toscolano Maderno e il polo di Maìna Inferiore continuano a servire la Bellezza, di cui Venezia, tramite la sua Accademia, continua ad essere interprete.
Il Protocollo d’Intesa è solo l’inizio di un percorso che porterà i due centri ad attività congiunte (mostre, workshop, attività didattiche sulla valorizzazione della carta fatta a mano, esposizioni congiunte tra Venezia e Toscolano).
Soddisfazione da parte del Sindaco di Toscolano Maderno per questo accordo: “Prevediamo di avviare fin da subito progettualità che possano al tempo stesso formare giovani artisti e promuovere la cultura di cui il nostro Museo della Carta vuole essere sinonimo”.
“Un segnale forte – dichiara il Direttore La Bruna – per testimoniare che tornare all’arte del fatto a mano è un percorso di cui i giovani dovrebbero innamorarsi, e di cui l’Accademia deve essere promotrice”.
Oggi l’arte del fatto trova espressione nei laboratori artigiani di Toscolano 1381, start up che ha riattivato la produzione tradizionale, impiegando giovani come il mastro cartaio Marco Castellini e realizzando carta di qualità eccelsa, utilizzata dai vip per biglietti e partecipazioni, da ristoranti stellati per i menù, da istituzioni per pubblicazioni di prestigio.
Tra le ultime realizzazioni un foglio della stessa fattura di quello utilizzato da Leonardo Da Vinci per la realizzazione del suo primo lavoro, datato Anno Domini 1473, per un progetto legato alle celebrazioni per il cinquecentenario della morte del genio del Rinascimento.
Storia, arte, artigianato, tradizione, cultura. I valori di un territorio diventano così un volano per l’economia.
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