Evento da non perdere, dicevamo. Sia per assaggiare uno dei formaggi più rari e buoni del bresciano, sia per garantirsene una scorta in dispensa. Parliamo del Tombea, formaggio principe della Valvestino, irriproducibile altrove, a cui è dedicata la tradizionale Festa del Formaggio che avrà domenica nel borgo di Cima Rest.
Il formaggio Tombea viene prodotto utilizzando esclusivamente il latte delle vacche allevate negli alpeggi e nelle stalle del territorio della Valvestino. E’ un formaggio di altissimo pregio a crosta dura, che ha una limitata diffusione commerciale a causa del ridotto numero di produttori.
I prodotti caseari della Valle sono acquistabili presso:
Il programma della festa
Ore 9 inizio vendita prodotti tipici;
ore 9.30 apertura stand gastronomico (spiedo, polenta cùsa, salamine, formaggio fuso, patatine);
ore 10.30 Messa alla chiesetta degli Alpini;
ore 11.30 Saluto del sindaco – seguiranno interventi delle autorità presenti;
ore 12 pranzo (per prenotare lo spiedo info@visitvalvestino.it oppure 0365.745060 entro sabato 7 settembre ore 16:00. Il buono dovrà essere ritirato alla cassa entro le ore 11.30 di domenica);
ore 14:30 ballo con orchestra;
ore 16:30 sottoscrizione a premi.
Il Tombea, pregiato e ricercato prodotto caseario di Magasa, è il formaggio principe dell’Alto Garda bresciano, lavorato con cura e pazienza secondo i ritmi e gli usi di una volta.
Il Tombea è un prodotto di nicchia, una ghiottoneria casearia dal profumo inconfondibile che prende il nome dal massiccio di quasi duemila metri che sovrasta l’altopiano di Rest a Magasa, nel cuore del Parco altogardesano.
È un formaggio d’alpeggio dolce, a pasta dura, buono dopo un anno di stagionatura, superbo dopo quattro, ma che invecchia anche fino a nove.
È realizzato con latte vaccino da razza bruna alpina e viene confezionato in forme cilindriche di diametro compreso tra i 35 ed i 45 centimetri e peso variabile tra i 10 e i 18 chilogrammi.
Il profumo è speziato e il gusto è sapido, leggermente piccante nel finale. Si tratta di una prelibatezza apprezzata e ricercata dai gourmet, ma è quasi una rarità. Per trovarlo occorre salire proprio su questi monti e rivolgersi al drappello di casari che ancora lo producono.
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