Aria, Legambiente lancia l’allarme polveri sottili in Lombardia
LOMBARDIA - Tornano a salire i livelli di polveri sottili nell’aria: Milano, Lodi, Pavia, Cremona, Brescia e Mantova superano i limiti di legge per 3 giorni consecutivi. Per Legambiente gli incentivi di Regione Lombardia non garantiscono riduzione inquinamento.
La stagione fredda è ufficialmente iniziata. Se non a livello meterologico, con le temperature che nel weekend erano superiori alla media stagionale, lo è dal punto di vista dei regolamenti per l’accensione del riscaldamento.
Da martedì 15 ottobre, infatti, in Lombardia è possibile riattivare gli impianti fino al 15 aprile secondo la normativa in vigore, per un numero massimo di 14 ore giornaliere. Per intervenire su questo fronte è sempre più necessario promuovere e incentivare la riconversione energetica degli edifici, per abbattere i consumi e le emissioni. Milano lo sta già facendo grazie al Bando BE2 che si aggiunge agli incentivi governativi per la sostituzione delle vecchie caldaie e per la riqualificazione profonda degli edifici, mentre il resto della Lombardia è ancora indietro.
Si apre, così, il lungo periodo di innalzamento delle emissioni inquinanti legate ai consumi domestici che si sommano a quelle mai diminuite del traffico veicolare. Già in questi giorni, complice un meteo sfavorevole dal punto di vista delle correnti per il ricircolo d’aria e il carico emissivo accresciuto dalle attività agricole e zootecniche, i livelli di polveri sottili sono tornati a salire: a Milano si è toccato la media giornaliera di 69 microgrammi per metro cubo registrati alla centralina di viale Marche lunedì 14, a Pavia 66, a Lodi 65, a Cremona 76 con un picco di 84 a Crema, a Mantova 78, a Brescia 79 con un picco di 91 a Rezzato.
Mentre Milano vieta l’ingresso agli euro4 diesel, estende le limitazioni al traffico con l’Area B e promuove biglietti e abbonamenti integrati per i mezzi pubblici, la Lombardia lancia la rottamazione persino per l’acquisto di diesel usati, in quanto nella normativa i limiti di emissione di NOx per le auto che godono degli incentivi non sono menzionati.
Diesel che inquina a tal punto che ne sarà vietata la circolazione a Milano nel 2030, ma del quale ancora oggi non si scoraggia l’acquisto. Nelle prossime settimane, inoltre, debutterà ‘Move In’, la scatola nera da installare a bordo dei veicoli più inquinanti, fortemente voluta Regione Lombardia, per consentire anche ai più vecchi mezzi a motore diesel sopravvissuti alle diverse rottamazioni di tornare a circolare nelle aree critiche, a patto di contenersi quanto a numero di chilometri: saranno 1000 i km consentiti in area critica per gli euro zero, 7000 quelli per i veicoli Euro 3: in pratica una percorrenza illimitata, se si considera che il chilometraggio sarà riferito solo alle percorrenze all’interno delle aree critiche dei capoluoghi, e non al resto della rete viaria.
«Le azioni messe in campo da Regione Lombardia non mirano a ridurre l’inquinamento in modo sistematico – spiega Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia –. Gli incentivi per cambiare il parco auto circolante avrebbero dovuto essere più restrittivi nei confronti dell’acquisto di auto diesel, i motori più inquinanti e avendo una visione sul lungo periodo, quest’anno continueremo ad essere ostaggio di un’aria malsana carica di smog. Il tempo è finito, la transizione ad una società a emissioni zero è già in corso. Soprattutto in tema di mobilità e trasporti, settore che rappresenta da solo quasi il 30% delle emissioni dirette e il 20% di quelle indirette, quindi 3 tonnellate di CO2 all’anno a testa».
Per rendere sostenibile (socialmente e ambientalmente) il sistema della mobilità e del trasporto in tutta la regionale la sfida non può che essere un’altra: l’esportazione di una mobilità connessa, pubblica e condivisa, certamente sempre più elettrica, ma soprattutto intermodale (che usa tanti mezzi e servizi diversi, anche per compiere lo stesso viaggio) anche fuori dall’ambito urbano. Non abbiamo bisogno di incentivi per acquistare nuove auto, ma di servizi di mobilità diversificati (dal treno veloce al monopattino) a prezzi (ticket e abbonamenti) accessibili.
Un cambiamento difficile, anche culturalmente, ma possibile. L’era dell’automobile è finita, è necessario convincerci che le città devono vivere e muoversi con un’altra mobilità.
I commenti sono chiusi.