Il nuovo Laboratorio territoriale per l’occupabilità, un’eccellenza in provincia
LONATO - Lonato del Garda compie un passo avanti nel futuro. È stato inaugurato questa mattina, 13 dicembre, il Laboratorio territoriale per l’occupabilità dell’I.I.S “L.Cerebotani”, frutto di quattro anni di lavori e di una proficua collaborazione pubblico-privata, che vede coinvolti scuole, istituzioni, aziende e associazioni di categoria.
Il laboratorio è nato grazie a un finanziamento del Miur (Ministero istruzione, università e ricerca) e di istituzioni e imprese pubbliche e private, che hanno consentito la realizzazione di una struttura aperta al territorio, dove la scuola è in stretto rapporto con la nuova filiera della formazione. Qui il futuro è di casa: si punta sulla meccatronica, la ricerca, l’elettronica digitale, l’automazione e coniugando insieme innovazione, istruzione ed inclusione.
Il nuovo laboratorio dell’Istituto “Cerebotani”, scuola capofila della rete di scuole, enti e aziende del territorio bresciano, nasce con la finalità di realizzare uno spazio all’avanguardia, dotato di attrezzature avanzate che permettano di sperimentare alcune tecnologie abilitanti dell’industria 4.0. L’investimento in macchinari e attrezzature ammonta a circa 500mila euro, su un milione di valore complessivo dell’opera.
Nei 250 mq complessivi, organizzati come un “open-space”, troviamo una zona allestita a laboratorio CAD e CAM, un’altra con un’isola di lavoro dotata di macchina CNC multifunzione a cinque assi, un nastro trasportatore a pallet dotato di sistema di controllo e di tracciamento RFID, 3 robot collaborativi dedicati a diversi compiti (asservimento CNC, operazioni di assemblaggio, controllo qualità), sistemi di visione, attrezzatura didattica per l’automazione, visori per la realtà virtuale, sensoristica per la sicurezza di tutta l’isola, sistemi di monitoraggio, interfacce uomo-macchina. Si va dalla progettazione alla produzione, allo stoccaggio. C’è anche un’aula multimediale dotata di monitor-tv-proiettore interattivo, proiettore su telo, notebook convertibili, rete cablata e wireless.
L’aula è pensata come un ambiente ricco di risorse, tecnologiche e non solo, ricomponibile in molte configurazioni in base ai bisogni del momento e dunque modulare, policentrico, nel quale la lezione frontale è solo una piccola parte dell’azione didattica, per lasciare spazio ai processi collaborativi, di brain storming, ricerca, peer-teaching, rielaborazione, presentazione.
Non sono stati sottovalutati gli aspetti del comfort e dell’accoglienza come elementi fondamentali per vivere in modo positivo l’esperienza di apprendimento, pertanto gli arredi sono di tipo flessibile con la possibilità di riorganizzare l’aula in base ai diversi approcci metodologici.
Sarà un nuovo ambiente per l’apprendimento che offrirà spazi di formazione innovativi, con un metodo di insegnamento più efficace e collegato al mondo del lavoro, con sperimentazioni e un alto valore sociale. La scuola si apre ancora di più al territorio e guarda al futuro; un futuro dove l’ITS è e sarà sempre più una scelta formativa di qualità, come hanno sottolineato nei loro diversi interventi le autorità presenti alla cerimonia inaugurale: gli assessori regionali all’Istruzione Melania Rizzoli e allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, il sindaco di Lonato Roberto Tardani, il presidente di AIB e del Gruppo Feralpi Giuseppe Pasini, il dirigente di UISP Brescia Giuseppe Alfredo Bonelli, il delegato dell’Università Statale di Brescia Rodolfo Faglia, il direttore della Fondazione ITS Lombardia Meccatronica Raffaele Crippa, i dirigenti scolastici Stefania Battaglia e Vincenzo Falco, e i professori che hanno seguito il progetto Giovanni Maria Fusco e Fabrizio Facchinetti.
«Ci abbiamo creduto tanto, abbiamo collaborato e abbiamo ottenuto un risultato importante – ha dichiarato il primo cittadino Roberto Tardani –. È grazie a tutti, ai dirigenti scolastici e alle aziende, se oggi siamo qui. Oggi rafforziamo la collaborazione tra scuola, comune e territorio per il futuro dei cittadini».
Questo laboratorio è un progetto di rilevo non solo sul territorio, ma in Italia, e rappresenta, come hanno rimarcato gli assessori regionali Rizzoli e Mattinzoli, «la parte buona dell’Italia, quella che sa fare bene e funziona».
Partecipando nel 2015 al bando nazionale del Miur per il Laboratori territoriali dell’occupabilità, il progetto lonatese si era classificato secondo in Lombardia e rientrava nei 58 selezionati e finanziati sul territorio nazionale. Nella provincia di Brescia questo è l’unico laboratorio finanziato, con 750mila euro da parte del Miur e circa 300mila euro di fondi comunali (che si traducono in terreno, progettazione, utenze e servizi pagati per dieci anni); la scuola ha investito circa 50mila euro, per un investimento totale di oltre un milione di euro a beneficio di giovani, imprese, cittadini e territorio. Varie aziende locali hanno contribuito al progetto con donazioni e formazione. La prima pietra era stata posata il 13 dicembre 2016.
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