Stefano Cipani ha esordito al cinema con il film è tratto dall’omonimo successo letterario di Giacomo Mazzariol, edito da Einaudi nel 2016, che racconta il rapporto dell’autore con il fratello minore, Giovanni, nato con la sindrome di Down.
Il film «Mio fratello rincorre i dinosauri» è stato presentato come Fuori Concorso alla XVI edizione delle Giornate degli Autori del Festival di Venezia 2019 ed è uscito nelle sale il 5 settembre scorso. Il cast è di prim’ordine. Protagonisti sono gli attori Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese, con la partecipazione di Rossy de Palma, musa di Pedro Almodovar.
Salodiano doc, Stefano ha studiato storia e critica del cinema all’Università di Bologna e dopo la laurea, nel 2008, si è trasferito a Los Angeles dove ha frequentato un master in regia alla New York Film Academy.
Il lungometraggio è tratto dal libro che per due anni non ha mollato le prime posizioni delle classifiche editoriali, in cui Giacomo Mazzariol, classe 1997, dopo aver spopolato sul web con il video «The simple interview», ha raccontato senza retorica e con leggerezza la sua relazione con il fratello minore, la scoperta della parola down, il rifiuto e la vergogna, poi la comprensione e l’amore che nasce tra i due fratelli, che stringono un rapporto d’amicizia che li legherà per sempre.
Un tema caro a Stefylandia (www.stefylandiasalo.it), Fondazione salodiana che promuove nuove forme nel prendersi cura delle persone con disabilità, vulnerabilità, fragilità, sole e/o anziane.
Questa la motivazione dell’attribuzione a Stefano Cipani del titolo onorifico di membro onorario testimonial: «Per le Sue appassionate capacità professionali e per le Sue innate intrinseche doti personali di saper cogliere e tradurre con delicatezza, commozione, spontaneità, leggerezza l’essenza intima e profonda dei contrapposti sentimenti custoditi nel cuore di ogni essere umano a volte fragile, indifeso, smarrito, ma anche proteso a (ri)-scoprire fiducia, tenerezza, coraggio, speranza affinché il senso della vita sia davvero espressione di umanità, rispetto, solidarietà, amore, inclusione… Quando il significato del “ non detto ” è più forte e coinvolgente di qualsiasi parola, quando lacrime e sorrisi si fondono e si confondono in dolci ed intense emozioni che bussano all’anima, quando gli occhi non vedono ma guardano…».
Nella foto in alto. Da sinistra davanti: Camilla Berardi e Stefano Crescini; da sinistra in seconda fila: Fortunata Giovanna Rubino, Liliana Foffa (Presidente della Fondazione), Stefano Cipani, dott. Sergio Luca Monchieri (Vice Presidente della Fondazione), Sabrina Foffa, Gabriele Biasin; da sinistra in terza fila: Sandro Bicelli, Fiorenzo Favaro.