In ricordo di Adolfo Consolini, grande discobolo gardesano

In ricordo dell’uomo e dell’atleta. Una delegazione dell’Archivio storico dell’Atletica italiana (Asai) “Bruno Bonomelli”, che a sede a Navazzo di Gargnano (Brescia), ha reso omaggio ieri mattina nel camposanto della cittadina gardesana alla memoria di Adolfo Consolini, grande discobolo azzurro nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta a Milano il 20 dicembre 1969.

Dalla vicina Rivoli Veronese si sono uniti agli amici dell’Asai, che ha sede a Navazzo di Gargnano, la campionessa olimpica Sara Simeoni e il marito, Erminio Azzaro, saltatore in alto ed azzurro. Non hanno fatto mancare sensibile presenza Albertino Bargnani e Giulio Salamina, atleti bresciani del passato prossimo, e dirigenti del Gs Montegargnano e della Atletica Virtus Castenedolo.

Alla tomba del campione il presidente dell’Asai, Ottavio Castellini, ha deposto una corona d’alloro. “Non dimentichiamo” sta scritto sul nastro a significare il dovere della memoria nei confronti di un atleta di valore assoluto.

 

Nato a Gazzoli di Costermano il 5 gennaio 1917, figlio della terra veronese, Adolfo Consolini vinse tra il 1939 e il 1960 ben 15 titoli italiani nel lancio del disco.

Partecipò a quattro Olimpiadi: fu medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 1948 e argento in quelle successive a Helsinki, nel 1952. Ancora, sesto a Melbourne nel 1952 e 17° a Roma, nel 1960. Dove pronunciò il giuramento degli atleti alla cerimonia di apertura allo stadio Olimpico.

Per tre volte primatista mondiale, vinse i Campionati europei del 1946, 1950 e 1954.

“Le vicende della Storia – ha ricordato Ottavio Castellini – gli negarono la partecipazione e i risultati d’eccellenza che avrebbe certamente ottenere ai Giochi olimpici del 1940 e del ’44, non disputati a causa del conflitto mondiale in corso”.

Un pensiero ha chiuso alcuni momenti di riflessione davanti alla tomba che con i cinque cerchi, simboli olimpici, e il busto bronzeo ricordano il campione di sempre, Adolfo Consolini.

Adolfo Consolini durante un lancio.

 

 

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GardaPost