«Troppo spesso – ha spiegato in Consiglio comunale l’assessore Annarosa Bianchini – usiamo parole di odio e violenza che non favoriscono l’intesa e la collaborazione tra le persone. Riteniamo importante che anche il nostro Comune si impegni su questo tema».
In Consiglio comunale si è fatto riferimento anche a pagine social locali, sulle quali spesso si sono registrati interventi di maleducazione e aggressività, comunicazioni rozze e violente, cifra che caratterizza molte, troppe, delle nostre interazioni virtuali.
Il Manifesto per una comunicazione non ostile è un decalogo che intende favorire comportamenti rispettosi e civili, soprattutto in rete e, in particolare, sui social. Per l’Amministrazione il manifesto «costituisce un’occasione per ridefinire lo stile con cui si sta sul web e per responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole».
Adottando il manifesto, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, il Comune si impegna a rispettarne i principi «in tutte le attività e i canali di comunicazione, non solo online, e a divulgarne il contenuto sul territorio, consapevole della necessità di riportare ad un uso corretto del significato delle parole per lo sviluppo di una comunità educante».
È una carta che elenca dieci princìpi di stile utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete.
Il Manifesto della comunicazione non ostile è un impegno di responsabilità condivisa. Vuole favorire comportamenti rispettosi e civili. Vuole che la Rete sia un luogo accogliente e sicuro per tutti.
Grazie ad un lavoro di partecipazione collettiva, il Manifesto è stato poi declinato per diversi ambiti: per la politica, per la pubblica amministrazione, per le aziende, per l’infanzia per lo sport e per la scienza.
Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.