Trama: La celebre fiaba di Pinocchio in una versione cinematografica che riprende con attenzione e fedeltà il testo originale lasciandone scaturire tutta la poesia.
Il povero falegname Geppetto si costruisce un burattino, pensando di girare il mondo e guadagnarsi un pezzo di pane, ma la sua creatura di legno è viva e pronta a vivere mille avventure…
Il film è in programmazione al Multisala King di Lonato fino a mercoledì 1° gennaio (www.multisalaking.it).
Sarà poi al cinema Cristal di Salò sabato 28 ore 21,15; domenica 29 ore 15,30 e 21,15, lunedì 30 ore 21,15 (www.cinemacristal.it/lagodigarda/in-programmazione.html)
Critica: in ogni grande produzione cinematografica, si sa, lavorano moltissime persone, basta aver la pazienza di leggere i titoli di coda.
Guardando questa versione di Pinocchio però, in particolare, si sente che il regista Matteo Garrone ha saputo creare e dirigere un squadra in cui ciascuno è importante ed ha contribuito alla riuscita del film, a partire dagli interpreti, ognuno impegnato a far bene la propria parte affrontando i ruoli con estremo rispetto, ai costumi ed il trucco che sono una gioia per gli occhi, alla fotografia che dosa sapientemente le tinte terrose della campagna su cui spicca il rosso del costume di Pinocchio ed il controluce, usato in molte scene, che ne fa risaltare la silhouette (ricordando le illustrazioni della versione a stampa del 1883), fino alle stupende scenografie di Dimitri Capuani, che aveva curato anche quelle spettacolari de Il racconto dei racconti. E pure collaboratore abituale di Garrone è il montatore, Marco Spolentini, agevolato da una regia sicura e da una sceneggiatura fedelissima al testo, di cui tralascia pochi passaggi per non appesantirne la durata (peccato solo per non aver inserito la scena di Melampo), tenendo sempre presenti la poesia e il divertimento.
Lo stupore iniziale dovuto alla perfezione del trucco (la “pelle” di legno di Pinocchio è impressionante) cede presto il passo all’immersione totale in questo mondo fantastico in cui il piacere di riconoscere gli episodi ed i notissimi personaggi della storia si confonde con quello di scoprire chi si cela sotto i loro panni (un plauso particolare al Casting): Roberto Benigni è un Geppetto tenerissimo e toccante (dimentichiamo il suo non riuscito Pinocchio del 2002, lui è nato per essere il falegname, non il burattino), il piccolo Federico Ielapi un Pinocchio perfetto, capace di alternare espressioni di dolce ingenuità con altre da furbo monello, Gigi Proietti, seminascosto dalla gran barba nera, comunica solo attraverso lo sguardo del suo Mangiafuoco, rinunciando ad ogni istrionismo, Marine Vacht è la fata turchina adulta a cui dona un fascino misterioso e lo stupore del cambiamento da bambina ad adulta (la ricordiamo come sfolgorante protagonista di Giovane e Bella di Ozon), e poi ci sono il Gatto e la Volpe, interpretati con entusiasmo rispettivamente da Rocco Papaleo e da Massimo Ceccherini, che escono felicemente dal difficile confronto con la coppia Franco e Ciccio del film di Comencini.
Infine ci sono tutti i personaggi di contorno: il Grillo parlante (Davide Marotta, che interpreta anche uno dei burattini del Teatro), la Lumaca, i Dottori, il Giudice, il Maestro (non si lamentino gli studenti d’oggi a cui, per fortuna, sono risparmiate le bacchettate ed i ceci), L’Omino di Burro, Mastro Ciliegia e tanti altri, bravissimi attori che valorizzano le loro parti con professionalità.
Garrone entra con rispetto nel mondo di Collodi conservando il suo stile (la scena della trasformazione di Pinocchio e Lucignolo in somari è decisamente inquietante) e ci restituisce la magia di una delle storie più amate e conosciute al mondo, capace ancora di emozionare.
Camilla Lavazza
Scheda
Regia Matteo Garrone
Sceneggiatura Matteo Garrone, Massimo Ceccherini
Personaggi e interpreti:
Pinocchio Federico Ielapi
Geppetto Roberto Benigni
Mangiafuoco Gigi Proietti
Il Gatto Rocco Papaleo
la Volpe Massimo Ceccherini
la Fata Marine Vacth
la Fatina Alida Baldari Calabria
la Lumaca Maria Pia Timo
il Corvo Massimiliano Gallo
la Civetta Gianfranco Gallo
il Grillo Davide Marotta
il Giudice Teco Celio
il Maestro di scuola Enzo Vetrano
Lucignolo Alessio Di Domenicantonio
l’Omino di burro Nino Scardina
il direttore del circo Massimiliano Gallo
i Circensi Guillaume Delaunay, Giuliano Del Taglia
il Tonno Maurizio Lombardi
Giangio Domenico Centamore
Mastro Ciliegia Paolo Graziosi
l’Oste Gigio Morra
Remigio Mauro Bucci
il Venditore dell’emporio Sergio Forconi
i Burattini Luisa Ragusa, Massimo Viafora, Giuliano Del Taglia, Claudio Gaetani,
Giovanni Iovino, Betty La Padula, Aldo Marinucci, Davide Marotta
il Banditore Ciro Petrone
Fotografia Nicolaj Bruel
Colonna sonora Dario Marianelli pubblicata da Air-Edel Associates Ltd
la canzone “Passo a passo” è cantata da Petra Magoni
Montaggio Marco Spoletini
Scenografie Dimitri Capuani
Costumi Massimo Cantini Parrini
Prosthetic Make-up designer Mark Coulier Concept Artist e Character Designer Pietro Scola Di Mambro
VFX Supervisor Massimo Cipollina Effetti visivi One of Us e Chromatica
Suono presa diretta Maricetta Lombardo
Truccatrice Dalia Colli
Parrucchiere Francesco Pegoretti
Casting Francesco Vedovati
Location manager Gennaro Aquino
Organizzatore generale Gian Luca Chiaretti
Produttori esecutivi Alessio Lazzareschi, Peter Watson, Marie-Gabrielle Stewart
Produttori associati Raffaella Leone e Andrea Leone
Produttori Matteo Garrone, Jean e Anne-Laure Labadie, Jeremy Thomas, Paolo Del Brocco
Durata 125 min
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