I 5 Stelle contro il tunnel della Valvestino. Ma Trento tira dritto
VALVESTINO - Tunnel della Valvestino: la Provincia di Trento tira dritto. Ecco la risposta del presidente Fugatti all'interrogazione del consigliere 5 Stelle Alex Marini.
Scrive il consigliere provinciale trentino Alex Marini (Movimento 5 Stelle): «Sul tunnel della Val Vestino, il traforo lungo circa 5 chilometri da percorrere a senso unico alternato (!) che si vorrebbe realizzare per collegare il Comune trentino di Bondone a quelli lombardi (per ora almeno) di Magasa e Valvestino è arrivata in questi giorni la risposta della Provincia ad una mia interrogazione del 25 marzo 2019. Si conferma la volontà di costruire un’opera senza che le comunità locali trentine si siano espresse, senza una seria valutazione sui costi-benefici dell’opera e senza che i Comuni lombardi coinvolti siano effettivamente passati al Trentino come hanno chiesto di fare da tempo».
«La Provincia insomma -continua Marini – va avanti a testa bassa, incurante di tutto e di tutti, sicura che il progetto di cui si vagheggia da tempo stia in piedi e che i costi preventivati (oltre 30 milioni di euro) siano congrui e soprattutto si giustifichino. Da parte nostra non possiamo che ribadire come quest’operazione appaia piena di incognite, col rischio di impegnare cifre notevoli eppure insufficienti per poi arrivare, fra chissà quanto tempo, a realizzare qualcosa che servirà a pochissime persone e pure con una modalità (il già citato senso unico alternato) che in ogni caso lasceranno a desiderare».
Nella risposta del presidente Fugatti all’interrogazione del consigliere Marini (puoi leggere qui entrambe), si legge tra l’altro.
«Il progetto “Collegamento viario Trentino-Valvestino”, rientra nella programmazione degli impieghi delle risorse del Fondo Comuni Confinanti… Tra i 21 progetti finanziati nella annualità 2010 e 2011, per un importo complessivo pari a Euro 107.969.155, rientra il progetto denominato “Realizzazione collegamento Trentino – Valvestino”, presentato dal Comune di Valvestino, in qualità di capofila della forma associata composta dai Comuni di Magasa, Tignale, Capovalle e Gargnano. L’intervento in oggetto prevede la realizzazione di un collegamento stradale che metta in connessione l’Altopiano della Valvestino con la Valle del Chiese.
Si esplica nella realizzazione di una strada composta da un tratto in galleria naturale e da un tratto all’aperto. Una volta operativa, l’arteria consentirà sia la riduzione dei tempi di accesso ai servizi che la creazione di un sistema di interconnessioni di funzioni con positive ripercussioni sulla possibilità di ripopolamento dell’area.
Per connettere la viabilità in progetto a quella esistente sono previste anche la realizzazione di una rotatoria e di uno svincolo con accesso a terza corsia.
L’intervento è da sempre caldeggiato dai residenti della zona. Come si legge nel Piano di Governo del Territorio intercomunale dei comuni di Valvestino e di Magasa, di ottobre 2012, “l’analisi fin qui condotta evidenzia come i comuni di Valvestino e Magasa si trovino in una zona fortemente penalizzata per i collegamenti e questo, unito ad altri fattori, nel corso degli anni è stato certamente uno delle cause dello spopolamento dei paesi. I principali servizi sono situati in prossimità della sponda del Lago di Garda, con un tempo medio di percorrenza di di 40 minuti circa. In questo contesto si sviluppa la proposta fra la Provincia Autonoma di Trento e i Comuni dell’altopiano di connettere il territorio della Valvestino con la Valle del Chiese consentendo di ridurre notevolmente i tempi di accesso ai servizi e nel contempo di costruire una linea di attraversamento di un’area di forte integrità ambientale ma ad elevato rischio di abbandono.
Il progetto preliminare propone un intervento che consiste nella realizzazione di una galleria che partendo dalla strada provinciale che collega l’abitato di Storo con l’abitato di Bondone, attraversa il Monte Cingla per uscire nel territorio del Comune di Valvestino, in prossimità dell’abitato di Persone e proseguire per un tratto all’aperto fino a raccordarsi con la S.P. 9 di Valvestino, tra gli abitato di Armo e Turano.
Continua Fugatti: «Nella relazione del Progetto Preliminare, si legge: “… Nel caso del collegamento stradale tra il Trentino e Valvestino, le motivazioni che possono essere addotte a giustificazione dell’opera assumono ad un tempo natura economica, sociale ed ambientale. Quelle maggiormente rilevanti sono:
- rilancio economico dell’area turistica in declino;
- snellimento dei flussi di traffico che percorrono le strade provinciali e quindi i primi abitati da esse raggiunti;
- miglioramento della vivibilità dei centri urbani che risultano attualmente percorsi dalle strade provinciali esistenti;
- migliore fruibilità e spostamenti da parte dei residenti.”
Ancora Fugatti: «Attualmente, la mancanza di un idoneo collegamento stradale tra la Valvestino e la zona ovest del Trentino condiziona negativamente l’intero sistema infrastrutturale Trentino/Lombardia. La realizzazione del collegamento stradale in questione produrrà, per tale aspetto, l’aumento della scorrevolezza del traffico, la riduzione dei tempi di percorrenza e quindi dei consumi e dei conseguenti impatti sull’ambiente, il miglioramento della sicurezza dell’utenza stradale derivante anche dal minor stress di guida dovuto alla riduzione dei tempi nonchè il miglioramento della geometria dei tracciati».
Il presidente della Provincia autonoma di Trento ricorda inoltre che «l’opera interessa marginalmente il territorio trentino e precisamente l’imbocco della galleria è previsto in corrispondenza di un tornante della Strada Provinciale n. 69, senza interessare alcun centro abitato e/o area agricola/produttiva o di particolare pregio, innestandosi, la nuova strada, direttamente sulla viabilità ».
Quanto all’assoggettamento del progetto a Valutazione d’Impatto Ambientale (VAS), Fugatti si rileva che «non si ravvisa alcun obbligo normativo, partecipativo e/o informativo, per sottoporre il progetto alla VAS».
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