Capossela al Vittoriale col suo “Bestiario d’amore”

Tra i migliori cantautori italiani della sua generazione, il pluripremiato ‘menestrello’ celebra il trentesimo anniversario della sua carriera con ‘Bestiario d’Amore’, un concerto intimo e narrativo a soggetto amoroso e bestiale, un excursus lungo la vasta produzione dell’acclamato artista che, dopo un anno di rappresentazioni dal vivo legate al suo ultimo disco, ‘Ballate per Uomini e Bestie’, Targa Tenco 2019 come miglior album in assoluto, torna sui palchi italiani e non solo.

Il debutto è previsto infatti il 14 febbraio, giorno dedicato al santo e martire Valentino, protettore degli innamorati, sotto le volte gotiche e gli animali in pietra della Union Chapel di Londra. Nello stesso giorno sarà disponibile nei negozi di dischi e sulle piattaforme digitali l’ultima e mirabolante impresa discografica del cantautore intitolata, per l’appunto, ‘Bestiario d’Amore’ (La Cupa/Warner Music).

Non si tratta di un vero e proprio disco, ma di una piccola opera composta di 4 brani di ambientazione trobadorica che conclude il viaggio nel medioevo fantastico di ‘Ballate per Uomini e Bestie’ affrontando l’ultimo e il più grande dei misteri della natura umana: l’amore. Per scavare all’interno di un tema tanto complesso Capossela ha preso ispirazione dal componimento letterario di un erudito del milleduecento, Richart de Fornival, che crea il suo bestiario d’amore attraverso una originalissima e brillante combinazione tra le favolose descrizioni naturalistiche dei Bestiari medievali e la fenomenologia dei comportamenti amorosi.

Da questo testo è stato ricavato un poema musicale illustrato dall’artista Elisa Seitzinger, vestito con orchestra giovanile Luigi Cherubini, diretta dal  Stefano Nanni, che accompagnerà Vinicio Capossela in questa nuova strabiliante avventura che, dopo la prima londinese, porterà l’artista in tour in Italia, per arrivare sul palco vista lago dell’Anfiteatro del Vittoriale mercoledì 24 giugno, all’interno di Tener-a-mente Festival,  a due anni di distanza dall’affollatissimo concerto del 2018.

 

«L’Amore apre i cancelli allo zoo interiore che ci portiamo dentro. Attiva in noi il lupo, il coccodrillo e la sirena, ci rende parenti stretti del licantropo, del corvo e dell’asino selvaggio, ci rende credibili la fenice e l’unicorno. Insomma mette in moto e rivela un intero bestiario d’amore, perché l’innamorato è un mostro, sopraffatto dalla necessità di mostrarsi. Mostrare il proprio stato o nasconderlo, abitare l’incantesimo o romperlo, abbracciare la trasformazione o respingerla sono soltanto alcuni piccoli casi degli smisurati quesiti che lo stato febbrile pone.

Non potendo evitare l’amore lo celebreremo quindi in forma di bestiario usando tutte le allegorie che la natura animale offre. Per iniziare, ci rivolgeremo a una lettera scritta da un erudito del milleduecento, Richart de Fornival, e al suo bestiario d’amore».

Vinicio Capossela

 

Cantautore, poeta, scrittore e fantasmagorico entertainer, Vinicio Capossela debutta nel 1990 con il disco “All’Una e Trentacinque Circa”, una collezione di ballate esistenzialiste sincere e malinconiche che gli valgono la Targa Tenco. Due anni dopo esce “Modì”, un disco di tragiche storie d’amore dedicate al pittore Amedeo Modigliani e nel 1994 “Camera a Sud”, l’album che ne decreta il talento in Italia ma soprattutto all’estero. Fanfare macedoni e chitarre gitane si fondono ne “Il Ballo di San Vito”, il nuovo lavoro pubblicato nel 1996, un album potente e visionario che consolida la passione e l’attenzione di Vinicio alla tradizione, alla canzone popolare, al ritmo da sagra di paese, tra balli e canti adrenalinici. “Liveinvolvo”, 1998, il primo album dal vivo, racconta i due anni passati in tour, tra concerti e incursioni teatrali (“Pop e Rebelot” con la compagnia di Paolo Rossi, “Milanin Milanon”) e televisive (“Scatafascio”, sempre con Paolo Rossi).

Nel 2000 esce “Canzoni a Manovella”, un disco monumentale in cui Capossela rivolge la sua attenzione alla grande letteratura, da Melville a Céline, da Dante ad Omero. Nel frattempo i suoi live diventano sempre più delle vere e proprie opere in forma di spettacolo, degli eventi unici senza repliche. Dopo anni di intensa attività concertistica, nel 2003 è la volta de “L’Indispensabile”, la prima raccolta di successi contenente anche la prima cover di Vinicio Capossela, “Si E’ Spento il Sole”, brano originario di Adriano Celentano. Nel 2006 esce “Ovunque Proteggi”, primo disco di inediti in sei anni, due anni dopo “Da Solo” e, nel 2011, “Marinai, Profeti e Balene”, un ritorno alle origini per lo stravagante cantautore di Amburgo che, in questo nuovo disco di studio – un musical teatrale più un album – esprime una rinnovata apertura alla spiritualità. Nel frattempo, accanto ai progetti discografici, Capossela lavora anche a progetti inediti e a documentari, come nel caso dei due live “Nel Niente Sotto il Sole” e “Solo Show”, rispettivamente del 2007 e del 2009.

 

Vinicio Capossela non è solo musica. In lui radio, scrittura e cinema sono spesso confluiti, un unico flusso creativo dove la scrittura porta canzoni e libri. Ed ecco che nel 2004 esce “Non Si Muore Tutte le Mattine”, il suo primo romanzo, e nel 2009 “In Clandestinità”, con l’amico-poeta Vincenzo Costantino “Cinaski”. Nel 2012 Capossela pubblica “Rebetiko Gimnastas”, uno straordinario album in omaggio alla Grecia e al rebetiko, la musica dei bassifondi della società greca, delle persone emarginate dalla società, ma che Vinicio ha saputo riportare in auge in un modo straordinario. Sempre alla Grecia Capossela dedica il film “Indebito” (2013) e il libro “Tefteri, taccuino dei conti in sospeso” (2013). Nello stesso anno Vinicio debutta come produttore per il disco “Primo Ballo” della Banda della Posta, un album di musiche per sposalizi con cui si esibisce in un tour per oltre cinquanta date. Sul tema dello sposalizio incentra inoltre la prima edizione del Calitri Sponz Fest, il festival da lui ideato e di cui è direttore artistico. Il festival viene riproposto anche negli anni successivi, riscuotendo, di anno in anno, un sempre maggiore successo. Nel 2015 viene pubblicato “Il Paese dei Coppoloni”, il quarto libro candidato al Premio Strega. Nello stesso anno Capossela festeggia, durante lo Sponz Fest, i venticinque anni in musica, con un tour dal titolo “Qu’Art de Siècle” che lo porta anche nelle principali città europee in una serie di concerti-atti unici per ospiti e repertorio.

Capossela, che ha conosciuto la dura gavetta dell’emigrante, ha radici ben piantate nella paterna Calitri, e il disco “Canzoni della Cupa” (2016) ne è un omaggio, come anche il libro “Il Paese dei Coppoloni”. “Canzoni della Cupa” è un’opera divisa in due atti, “Polvere” e “Ombra”, a cui ha fatto seguito un lungo ed emozionante tour, anch’esso diviso in due parti: una prima parte estiva (“Polvere”) ambientata in spazi all’aperto, e una autunnale (“Ombra”) nei principali teatri italiani.

Il 2017 è dedicato a “Atti Unici e Qualche Rivincita”, un esercizio di eclettismo in luoghi d’Italia altamente suggestivi, in cui Vinicio Capossela pesca nel proprio passato e organizza nuovi incontri con vecchi compagni o nuove conoscenze.

 

Giugno 2017. The Sunday Times inserisce l’album “Ovunque Proteggi” tra i trenta migliori dischi di World Music, definendo Vinicio con queste parole: “Canta come Tom Waits, scrive come Ovidio”. Nello stesso anno Capossela vince il Premio Lunezia Canzone d’Autore per l’album “Canzoni della Cupa”, definito dalla commissione come “album epocale”. Sempre nel 2017 Vinicio vince un altro Premio Tenco (nella sua carriera, a oggi, sono ben quattro le Targhe Tenco che gli sono state attribuite). L’anno di chiude con una serie di concerti in teatro, “Ombre nell’Inverno”, a conclusione del tour dell’ultimo acclamato disco, “Canzoni della Cupa”. Il 2018 vede l’instancabile Vinicio Capossela impegnato in una serie di appuntamenti dal vivo accompagnato sui migliori palchi dall’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, tra le più importanti orchestre sinfoniche italiane, con la direzione artistica a cura di Stefano Nanni. Il concerto di Capossela con orchestra sinfonica propone una selezione di brani in cui le canzoni diventano labirinti, le parole si perdono tra ottoni, fiati e violini in un’affascinante percorso musicale in cui la musica originale di Vinicio si confronta e si fonde con le armonie della Filarmonica Arturo Toscanini.

A maggio 2019 arriva ‘Ballate per Uomini e Bestie’, l’undicesimo album di studio, un capolavoro che porta Capossela ad aggiudicarsi la Targa Tenco 2019 come miglior album in assoluto. Un lungo e intenso tour diviso in due parti ne accompagna la pubblicazione: una serie di atti unici estivi in location d’eccellenza a cui ha poi fatto seguito il tour teatrale, tra teatri di tradizione ed enti lirici.

E’ in arrivo il 14 febbraio 2020, sempre per La Cupa/Warner Music, ‘Bestiario d’Amore’, un nuovo capitolo nella storia musicale di Vinicio Capossela, una sorta di seguito al fantastico viaggio nel medioevo intrapreso con ‘Ballate per Uomini e Bestie’, dove a essere affrontato è il più grande dei misteri della natura umana: l’amore.

www.viniciocapossela.it

L’anfiteatro del Vittoriale, luogo dal fascino senza tempo.

 

Appuntamento mercoledì 24 giugno nell’ambito del Festival del Vittoriale TENER-A-MENTE

apertura cancelli ore 20.15  – inizio concerto ore 21.15

poltronissima: 65 Euro + d.p.

platea: 60 Euro + d.p.

platea laterale: 55 Euro + d.p.

gradinata centrale numerata: 60 Euro + d.p.

gradinata non numerata: 43 Euro + d.p.

posti in piedi: 30 Euro + d.p.

 biglietti in vendita dalle ore 16 di venerdì 31 gennaio su www.anfiteatrodelvittoriale.it

 

informazioni su come acquistare i biglietti:

Anfiteatro del Vittoriale – +39.340.1392446 –  www.anfiteatrodelvittoriale.it

 

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GardaPost