Innovazione, accessibilità e sostenibilità: le chiavi per lo sviluppo del turismo
RIVA DEL GARDA – Oggi ad Hospitality tavola rotonda con la Sottosegretaria al MIBACT, Lorenza Bonaccorsi. Turismo asset strategico: in Italia vale il 13% del Pil.
Il turismo è un asset strategico per il nostro Paese e l’industria dell’ospitalità deve continuare a investire in innovazione, accessibilità e sostenibilità oltre a puntare su attività di formazione e di marketing condivise per garantire un’offerta di qualità. Questo, in sintesi, è quanto è emerso dalla tavola rotonda “Il sistema dell’accoglienza in Italia: strategie nazionali e territoriali di istituzioni ed imprese”, che si è svolta a Riva del Garda, nell’ambito della manifestazione Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, alla presenza della Sottosegretaria al Turismo del MiBACT, Lorenza Bonaccorsi.
In apertura dei lavori, la Sottosegretaria Bonaccorsi ha ricordato come il turismo in Italia valga oggi il 13% del Pil con circa 4,2 milioni di posti di lavoro generati, dato che attesta il Paese al primo posto a livello europeo come occupati nel settore. Per permettere al comparto di svilupparsi ulteriormente e continuare a rimanere competitivo è indispensabile la collaborazione e l’apporto di ogni singolo attore coinvolto in questo processo, dalle istituzioni nazionali e locali agli operatori.
“Dobbiamo parlare con un’unica voce, in accordo con le Regioni, e affrontare le sfide del settore turistico con un progetto che rispetti il Paese. Per affinare la nostra offerta le imprese del settore devono innovarsi continuamente e orientarsi verso i nuovi target. Da qui al 2025, infatti, saranno i millennials a dettare i nuovi trend del turismo – ha sottolineato la Sottosegretaria Bonaccorsi –. Per rispondere alle loro esigenze e rafforzare la nostra posizione nel mercato globale è fondamentale aumentare la qualità della nostra offerta turistica, iniziando dall’investimento sulla qualificazione degli addetti che operano in questo settore. Il futuro chiederà molto turismo esperienziale, digital transformation e sostenibilità, temi ben rappresentati da Hospitality, la manifestazione che oggi ci ospita”.
Roberto Pellegrini, Presidente di Riva del Garda Fierecongressi, ha poi posto l’accento sulle potenzialità del brand “Garda” nel settore fieristico e congressuale: “Il polo di Riva del Garda rappresenta perfettamente la nostra naturale vocazione per il turismo e l’accoglienza”. Pellegrini ha sottolineato la valenza economica di una manifestazione come Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, l’unica fiera in Italia che oggi rappresenta tutta la filiera dell’Ho.Re.Ca., confermando il ruolo strategico della manifestazione come piattaforma di business per il sistema turistico del Paese: “Offerta a 360° e crescente presenza di case madri sono sicuramente i nostri punti di forza. A questi si aggiunge la sempre maggiore attenzione della manifestazione alla formazione degli operatori del settore e alla sostenibilità, testimoniata dall’ampia proposta green e di tecnologie per la gestione delle strutture ricettive”.
Nel suo intervento il Presidente ha proposto inoltre di dare il via a un Convention Bureau del Garda, per attrarre turismo congressuale internazionale di qualità con una capacità di spesa in media doppia rispetto al turista leisure.
Per quanto riguarda le sfide che attendono il turismo trentino, Sergio Bettotti, Dirigente Generale del Dipartimento artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia Autonoma di Trento si è focalizzato sulle Olimpiadi invernali del 2026. Il Trentino ospiterà infatti 34 gare su 109 competizioni, una grandissima opportunità di visibilità e promozione, a cui il territorio sta già iniziando a prepararsi mettendo in campo tutte le risorse e gli strumenti disponibili. Per il marketing e la comunicazione, ampio spazio all’innovazione tecnologica: negli ultimi anni il marchio Trentino è stato infatti promosso e diffuso in Italia e nel mondo anche grazie alle azioni messe in campo dalla Provincia in ambito digitale.
Una destinazione di successo deve avere la capacità di non fermarsi sui risultati conseguiti, ma guardare avanti, interpretare i mutamenti del mercato turistico, intercettare nuovi fenomeni e tendenze. Di questo hanno parlato Adalberto Mosaner, Sindaco di Riva del Garda e Marco Benedetti, Presidente di Garda Trentino, che hanno evidenziato come ormai sia importante condividere progetti e strategie di marketing che vadano al di là del Garda trentino. Il Lago di Garda può contare annualmente su 5 milioni di arrivi e 24 milioni di presenze ed è il fiore all’occhiello di Lombardia, Veneto e Trentino.
Il mercato di riferimento è quello tedesco, che raggiunge il 50% delle presenze, a cui si aggiungono quello inglese e scandinavo. Oltre al turismo legato alla vela, a quello termale, ai parchi divertimento, all’offerta culturale, un’area sempre più in espansione è quella del trekking, dell’arrampicata sportiva, del golf e della bicicletta in tutte le sue accezioni. E proprio sul progetto Bike e Mountain Bike, si è focalizzato il Garda Trentino, sviluppando proposte che hanno permesso di incrementare le presenze sul territorio, soprattutto dei flussi turistici provenienti da Austria e Germania.
Senza dimenticare l’ambizioso progetto Garda by Bike, la pista ciclabile che percorrerà l’intero giro del Lago di Garda attraversando tre regioni. Fra un mese partiranno i lavori del primo tratto trentino che attraverserà anche il centro di Riva del Garda e si aggancerà alla pista proveniente da Torbole.
A conclusione del dibattito Enzo Bassetti, Presidente Unione Albergatori – Sezione Alto Garda e Ledro ha sottolineato l’importanza della sinergia tra imprese a favore di un’efficace crescita del settore mentre Gianni Battaiola, Presidente dell’Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento (ASAT), ha evidenziato quanto la formazione rappresenti una leva strategica per fare business. Nel settore dell’accoglienza le risorse umane sono un fattore chiave e il comparto si sta evolvendo così rapidamente che anche le figure professionali devono avere nuove e maggiori competenze. Per questo le due associazioni di categoria puntano molto sulla formazione degli addetti e dei professionisti, perché sono proprio le persone l’elemento che contribuisce a fare la differenza.
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