Alberti (M5S) sul progetto depurazione: “Occorre valutare nuove ipotesi”

LAGO DI GARDA - Il consigliere regionale 5 Stelle Ferdinando Alberti ha incontrato i funzionari del Ministero dell’Ambiente. Ecco cosa è emerso.

Il consigliere regionale Ferdinando Alberti ha incontrato i funzionari del Ministero dell’Ambiente per fare il punto della situazione sul nuovo depuratore del Garda. Così Alberti commenta l’incontro: «Mi ritengo soddisfatto di ciò che abbiamo convenuto nell’incontro, in quanto ho ottenuto l’ok da parte del Ministero di richiedere, in sede di Cabina di Regia, la valutazione e comparazione di costi e benefici di tutte le alternative progettuali, anche di quelle finora non considerate nel famoso studio dell’università di Brescia commissionato dal Gestore Acque Bresciane. In particolare il Ministero chiederà alla Cabina di Regia di focalizzare l’attenzione sulla scelta dell’ubicazione del o degli impianti di depurazione nonché dello scarico».

Prosegue Alberti: «Con gli uffici abbiamo convenuto che il progetto debba considerare in ogni modo il massimo livello di tecnologia oggi esistente, indipendentemente da quale sarà il sito di ubicazione e a maggior ragione se il sito definitivamente individuato sarà il fiume Chiese dato che per lunghi periodi dell’anno lo stesso si trova in secca; di conseguenza un eventuale blocco dell’impianto con conseguente sversamento di fogna tal quale in un fiume in tali condizioni non farebbe altro che distruggere definitivamente quel che è rimasto del fragile ecosistema del fiume. Ad oggi i progetti non contemplano le migliori tecniche e tecnologie per scongiurare questo rischio. Qualora la scelta dovesse essere confermata quella del Chiese, allora fondamentali dovranno essere le “opere compensative” per tutti i Comuni lungo l’asta del Chiese che da questi impianti non avrebbero altro che svantaggi e rischi. Potrebbe quindi, nel caso, nascere l’opportunità per avviare un serio progetto di rinaturalizzazione e protezione del Chiese».

Continua ancora Alberti: «Ho inoltre richiesto al Ministero, anche attraverso la Cabina di Regia, di avanzare l’ipotesi di sospensione dell’attuale progetto in attesa che si proceda ad un nuovo studio delle alternative progettuali. Con il “nulla osta” del Ministero, anche la Regione potrebbe attivarsi in tal senso e la Provincia non avrebbe più alcuna scusa per non procedere ad un nuovo studio. Ho ricevuto inoltre conferma che il finanziamento di 100 milioni non è in scadenza ed è accantonato in un capitolo di bilancio ad hoc e che pertanto su questo fronte non vi è alcuna fretta di dover procedere con urgenza».

Conclude Alberti: «Il mio obiettivo è quello che si possa individuare la migliore soluzione possibile per il Lago di Garda senza danneggiare territori che con il Lago nulla o quasi hanno a che fare. Negli ultimi anni su questo progetto c’è stata totale chiusura da parte degli enti decisori che hanno calato dall’alto scelte preconfezionate ritardando la diffusione di informazioni e dati, ben consapevoli che le loro scelte non sarebbero mai state accettate dai territori. E così è stato. Ora abbiamo la possibilità di correggere gli errori fatti e di rimettere il progetto sulla strada giusta che deve essere quella della trasparenza, della partecipazione e della sostenibilità non solo economica ma anche ambientale, sociale ed ecosistemica dei territori coinvolti»

 

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