Non urgente. Con il pretesto della “non urgenza” dell’atto, il Consiglio regionale di ieri ha ritenuto, con un voto contrario, di non discutere una mozione del M5S Lombardia sul depuratore del Lago di Garda. «L’urgenza – dicono i 5 Stelle – era però motivata dall’imminenza dalla riunione della Cabina di Regia ad oggetto “Il progetto del nuovo depuratore del Garda” convocata per giovedì 27 febbraio dal Ministero dell’Ambiente presso la sede di Ato Verona, alla quale parteciperanno Regione Lombardia, Regione veneto, Ato Verona, Ato Brescia e i comuni gardesani rappresentati da Ats Garda Ambiente e Comunità del Garda».
«La mozione – continuano i 5 Stelle – impegnava il Presidente Attilio Fontana e la Regione Lombardia a “sostenere ed accogliere” “la richiesta del Ministero dell’Ambiente di una nuova valutazione e comparazione di costi e benefici di tutte le alternative progettuali, anche di quelle finora non considerate nello studio dell’Università di Brescia commissionato dal Gestore Acque Bresciane, ovvero la sospensione dell’attuale iter autorizzativo del progetto».
Ancora, M5S chiedeva di «focalizzare l’attenzione, in sede di prossimo incontro della Cabina di Regia, sulla scelta dell’ubicazione del o degli impianti di depurazione nonché dell’ubicazione dello scarico e a considerare in ogni modo il massimo livello di tecnologia oggi esistente, indipendentemente da quale sarà il sito di ubicazione».
Dino Alberti, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: «Lo scorso 20 febbraio una delegazione di sindaci ha incontrato i funzionari del Ministero dell’Ambiente ottenendo l’impegno di richiedere, nella prossima riunione della cabina di regia prevista per il 27 febbraio, la valutazione e comparazione di costi e benefici di tutte le alternative progettuali per il depuratore del Garda. Era necessario votare e approvare la nostra mozione perché la Lombardia, come chiedono gli amministratori del territorio, tenesse la stessa posizione dei sindaci e del Governo in cabina di regia».
Continua Alberti: «L’emergenza da coronavirus non sia un pretesto per il centrodestra per non prendersi la responsabilità di valutare soluzioni alternative al depuratore così come progettato. Ora la cabina di regia sarà un salto nel buio e la mancata discussione del nostro atto, di fatto, ha esautorato il Consiglio regionale dal suo ruolo di indirizzo e controllo di quello che fa il Presidente Fontana e la sua Giunta regionale. Mi auguro che in ogni caso la Regione mantenga lo stesso orientamento dei sindaci che rappresentano direttamente tutti i cittadini che avranno a che fare con un’opera che, così come concepita, avrà un impatto non indifferente sul territorio e sull’ambiente».