Appelli caduti nel vuoto, aperto lo scolmatore Adige-Garda
TORBOLE - Nessun rinvio, nessun ripensamento. Oggi la Provincia di Trento ha aperto il tunnel scolmatore Adige-Garda. Inutili gli appelli degli enti gardesani e degli ambientalisti.
Questa mattina sono iniziate le manovre di prova al tunnel di 11 km che corre nel sottosuolo da Mori a Torbole, realizzato negli anni Cinquanta per scaricare l’acqua dell’Adige nel Garda quando il fiume è in piena.
Le ragioni? Prove di scarico e tenuta delle paratoie» (leggi qui).
Ma l’apertura del tunnel non è vista di buon occhio sul Garda: «Uno scempio», dice Maurizio Scarmigliati, presidente dell’Unione Pescatori Sportivi del Garda (UPSdG). Il sodalizio dei pescatori (12 associazioni affiliate e 700 iscritti) aveva espresso nei giorni scorsi «preoccupazione nel segnalare la pericolosità della già paventata apertura della galleria di sversamento di Torbole, manovra che, nonostante le deboli rassicurazioni ricevute, riverserà puntualmente nel Benaco agenti inquinanti del fiume Adige provatamente presenti nel sedimento di accumulo. Auspichiamo che con i moderni mezzi a disposizione, si prenda in considerazione che ne prossimo futuro vi sia l’asportazione di questi fanghi in maniera preventiva/ antecedente le prove di apertura / flusso».
Sulla questione era intervenuto anche il WWF Bergamo Brescia: «Acqua più fredda, numerosi detriti, limo, alberi, immondizia raccolta lungo gli argini e molti inquinanti come i numerosi agrofarmaci usati consistentemente nelle culture, (la zona interessata di Trento è seconda in Italia per concentrazione di pesticidi nel terreno agricolo) l’acqua del fiume Adige si sa, è molto più inquinata di quella del Garda».
E ancora: «Tutto il limo che entrerà, una volta depositato sul fondale, può uccidere i microrganismi alla base della catena alimentare dei pesci. Inoltre, oltre all’acqua dall’Adige, potrebbero arrivare nel lago specie animali e vegetali diverse da quelle autoctone, alterando quindi l’equilibrio naturale del bacino. Immettere nel lago una quantità enorme di acqua con una temperatura e acidità completamente diversa da quella del Garda sconvolge inevitabilmente tutto l’ecosistema. Queste aperture devono verificarsi solamente in casi straordinari di emergenza…le manutenzioni e prove vengano fatte in altre modalità».
La galleria è stata aperta! Viene giù una bella schifezza! Speriamo facciano presto a finire le prove e chiudere questo inquinamento!
Posted by Alberto Rania on Tuesday, 3 March 2020
Nei giorni scorsi Mariastella Gelmini (Comunità del Garda), Giovanni Peretti (Ats Garda Ambiente), Mario Bocchio (Garda Uno) e Angelo Cresco (Azienda Gardesana Servizi) avevano chiesto al Servizio Bacini Montani della Provincia Autonoma di Trento di limitare al minimo indispensabile le manovre che, ha fatto sapere la stessa Provincia trentina, «comporteranno uno scarico di circa 50 metri cubi al secondo d’acqua mista a limi e sabbie».
Avevano scritto gli enti gardesani: «A nome dei sindaci e degli operatori ribadiamo il concetto che la destinazione d’uso del tunnel sia esclusivamente ed eccezionalmente finalizzata alla funzione di scolmatore di una piena del fiume Adige. Inoltre – dicono i gardesani -, considerando che l’immissione di acqua dell’Adige, con caratteristiche di qualità e temperatura diverse, può alterare la risorsa idrica gardesana, chiediamo con forza che le manovre manutentive siano limitate ad una sola giornata con portata scaricata nella misura minima possibile».
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