Coronavirus e occupazione. Per Veneto Lavoro già persi oltre 15mila posti di lavoro
VENETO - L’emergenza derivante dalla diffusione del contagio da Covid-19 ha comportato in Veneto la perdita di circa 15-20.000 posti di lavoro dipendente in un mese, soprattutto a causa di un marcato calo delle assunzioni (-35% rispetto allo stesso periodo del 2019).
È quanto emerge da uno studio dell’Osservatorio mercato del lavoro di Veneto Lavoro sull’impatto occupazionale dell’emergenza sanitaria.
Tra il 23 febbraio 2020, giorno in cui sono entrate in vigore le prime misure di contrasto alla diffusione del coronavirus, e il 22 marzo 2020 si è registrata in Veneto una perdita compresa tra i 15 mila e i 20 mila posti di lavoro dipendente, corrispondenti allo 0,7-0,8% dell’occupazione dipendente complessiva.
Un risultato negativo che si inserisce in un contesto di rallentamento della crescita occupazionale già in atto da diversi trimestri, ma che dopo il 23 febbraio è diventato particolarmente evidente.
Ciò è dovuto principalmente al netto calo delle assunzioni (-35% rispetto allo stesso periodo del 2019) più che all’aumento delle cessazioni di rapporti di lavoro (+10,6%). La diminuzione interessa tutte le tipologie contrattuali, in particolare i contratti a termine e, tra questi, quelli relativi ai lavoratori stagionali.
La stessa tendenza si osserva per altre tipologie contrattuali, quali i rapporti di lavoro intermittente (-2.500 posti di lavoro), le collaborazioni (-200) e i tirocini (-1.700). Il lavoro domestico, finora escluso dalle misure messe in campo dal governo, ha invece registrato un aumento delle posizioni lavorative, triplicate rispetto all’anno scorso, forse anche perché la necessità di documentare e giustificare i propri spostamenti può aver portato all’emersione di rapporti di lavoro precedentemente non regolarizzati.
Puoi scaricare qui il report dell’Osservatorio di Veneto Lavoro.
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